In questi giorni ho voluto scoprire le risposte, attraverso l’utilizzo dei social media, dei miei conoscenti appartenenti a diverse generazioni, dai boomers fino alla generazione Z, alla domanda: “Sei soddisfatto/a della tua vita?“.
Ho avuto un riscontro per lo più negativo, e nel chiedere il perché, ho potuto ascoltare molteplici spiegazioni.
Molte persone non si trovano bene con il proprio corpo e con sé stesse, perché vorrebbero essere più magre e si vedono brutte, hanno la terribile paura di non essere accettate nella società in cui viviamo. Altre credono che la felicità la raggiungerebbero solo se avessero più soldi, perché come mi hanno spiegato, il “Dio denaro” comanda su tutto, e puoi essere soddisfatto solo se sei ricco.
Ho avuto modo anche di sentire i rimpianti per non aver approfittato delle esperienze venute incontro, e quindi il rammarico per ciò che sarebbe potuto essere ma non è stato. O inoltre chi vorrebbe più sicurezza nella propria vita, perché ciò che è lì fuori un po’ spaventa, e sapere di farcela in qualsiasi momento lo terrebbe più tranquillo.
Ma la risposta che maggiormente mi ha colpito è stata “mi sarebbe piaciuto avere una vita senza aspetti negativi”, in pratica un’utopia, che a mio parere non avrebbe senso, perché senza la tristezza la felicità non avrebbe modo di esistere.
Dall’altro canto ho avuto modo di sentire anche risposte positive, per lo più molto simili, dove, questi intervistati mi hanno spiegato il motivo del piacere che hanno del vivere.
Per riassumere le decine di pareri personali ricevuti, dalla loro prospettiva, se anche la vita ci pone davanti degli ostacoli, li dobbiamo affrontare, in modo da poter maturare e rafforzarci. Per loro, tutto l’insieme della vita è bello, seppure a volte non procede nel verso in cui noi vorremmo, poiché la nostra esistenza è un viaggio meraviglioso.
Ed è proprio questo il punto in cui volevo arrivare:
Che cos’è la felicità?
Hanno provato poeti, scrittori e scienziati, in centinaia di anni, anzi migliaia, a dare una risposta a quella che sembra una banale domanda, eppure mai nessuno l’ha saputo con certezza, e forse non lo sapremo mai.
A mio parere la felicità è il modo in cui si guarda ciò che la vita ci mette davanti, per cui quando si presenta una determinata situazione che non va nel verso in cui desideravamo, si può scegliere di stare lì a piangere sempre e non far nulla, oppure si può decidere di girare la medaglia e cercare di vedere il lato positivo nonostante tutto sembri sprofondare. Con queste parole non voglio assolutamente dire che non è “corretto” avere un momento di sconforto, o sentirsi giù, ciò a cui mi riferisco è più una visione continuamente pessimistica.
Di certo guardare la luce in fondo al tunnel non è un passaggio facile, che avviene in una giornata. E’ un cammino giornaliero, che si percorre un passo alla volta, ma appena raggiunta la cima, anche se ci dovesse essere un terribile temporale, il panorama sarà sempre stupendo.