La strage
Il 23 maggio 1992 è una data ben impressa nella mente di tutti noi: presso Capaci, in Sicilia, si consumò uno degli attentati mafiosi più conosciuto e ricordato dagli italiani e non solo. Il magistrato Giovanni Flacone fu ucciso da Cosa nostra con una bomba di tritolo, e insieme a lui morirono sua moglie e la scorta stessa del giudice. Ma quali sono le iniziative portate avanti per commemorare questo evento, affinché il sacrificio del giudice Falcone, come quello di altre tantissime persone, non sia vano e non rimanga un ricordo?
La nave della legalità
Un’importantissima iniziativa è quella della “Nave della legalità”. Si tratta di un evento che dal 2002 coinvolge studenti di tutta Italia, organizzato a Palermo dal MIUR e dalla Fondazione Falcone. L’obiettivo è ricordare l’Anniversario degli attentati in cui persero la vita i giudici Paolo Borsellino, Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e gli agenti delle loro scorte. A Palermo gli studenti siciliani accolgono la nave proveniente da Civitavecchia. I ragazzi si recano poi nell’Aula Bunker del carcere dell’Ucciardone, luogo simbolo del Maxiprocesso a Cosa Nostra, dove si tengono i discorsi istituzionali.
Presenza fissa la presidente della Fondazione Falcone, Maria Falcone. La Fondazione nasce a Palermo nel dicembre del 1992. Questa ha l’intento di promuovere, attraverso attività di studio e di ricerca, la cultura della legalità fra i giovani. La Fondazione Falcone basa il proprio operato sulla trasmissione dei valori dell’antimafia. Questa tiene accesa nelle giovani generazioni la memoria di coloro che hanno sacrificato la loro vita per la legalità. I progetti coinvolgono 800 scuole ogni anno.
Quest’anno interverranno il ministro dell’Interno Lamorgese, il ministro della Giustizia Cartabia, il ministro per il Sud e la Coesione territoriale Carfagna, il ministro dell’Istruzione Bianchi. Interverranno, inoltre, altri rappresentanti delle forze dell’ordine. Il tutto alla presenza del presidente della Repubblica Mattarella. Quest’ultimo in prima persona ha vissuto gli orrori della mafia: nel 1980 suo fratello Piersanti, all’epoca presidente della regione Sicilia, fu infatti ucciso da Cosa nostra, contro la quale ferocemente si espresse.
Un lenzuolo contro la mafia
Un’altra interessante iniziativa è quella di #unlenzuolocontrolamafia. Il 23 maggio i cittadini sono invitati ad appendere un lenzuolo bianco per ricordare le vittime della mafia. Un video della Fondazione Falcone testimonia le “manifestazioni dei lenzuoli” che si sono susseguite negli anni. Anche i luoghi dell’arte in Italia sono coinvolti: il Colosseo, il Teatro Massimo, i Comuni di Venezia, Firenze, Bergamo, Norcia, Ragusa, Bari, Bologna, Napoli, Perugia, Ancona, Trieste.
I giovani
Affianco a queste interessantissime iniziative, ognuno di noi è chiamato ad agire nella propria quotidianità per garantire la legalità nel nostro paese. Il senso civico, l’informazione continua e i nostri comportamenti possono contribuire. E per sottolineare l’importanza della partecipazione e del coinvolgimento dei giovani a questo momento fondamentale per tutta Italia, penso siano significative le parole del presidente Mattarella: “I giovani sono stati tra i primi a comprendere il senso del sacrificio di Falcone e di Borsellino e ne sono divenuti i depositari, in qualche modo anche gli eredi. Dal 1992, anno dopo anno, nuove generazioni di giovani si avvicinano a queste figure esemplari e si appassionano alla loro opera e alla dedizione per la giustizia che hanno manifestato”. E aggiunge: “Cari ragazzi il significato della vostra partecipazione, in questa giornata, è il passaggio a voi del loro testimone. Siate fieri del loro esempio e ricordatelo sempre”.