Tutti noi sappiamo cosa sono gli assistenti vocali. Sono molto utili nella vita di tutti i giorni per fare un sacco di cose, come cercare una ricetta, accendere la tv e mettere un po’ di musica. Ma cosa c’è dietro ad una semplice richiesta? In questo articolo scopriremo cosa c’è dietro a tutto questo e quali rischi corriamo usando un assistente vocale.
Cosa sono esattamente gli assistenti vocali?
Secondo Wikipedia “Un assistente virtuale è un software che interpreta il linguaggio naturale e, se opportunamente addestrato, può dialogare con degli interlocutori umani allo scopo di fornire informazioni o compiere determinate operazioni.”
In parole più semplici si tratta di un programma in grado di capire il nostro linguaggio e di fornirci risposte, personalizzate o non.
Tra i più famosi abbiamo l’Assistente Google e Alexa, ma a questi si aggiungono anche Siri, Bixby e il nuovo arrivato di casa Huawei, Celia.

Echo Dot con orologio
Dove si trovano?
Ormai possiamo trovare gli assistenti vocali ovunque. I due più famosi, Assistente Google e Amazon Alexa, si possono trovare su smartphone e TV ma anche su molti altri dispositivi, come Smart Speaker (es. Google Home, Amazon Echo) e Smart Display. (Amazon Echo Show, Google Nest Hub)
Inoltre sono integrati anche in dispositivi di terze parti, come gli speaker di Sonos o le soundbar Bose, ma anche nelle TV QLED 2020 di Samsung.
Ultimo, ma non ultimo, Alexa si può trovare anche su occhiali, cuffiette, anelli (quelli da mettere sul dito, per intenderci) e su Echo Auto.
Come funzionano?
Tutto parte dal riconoscimento della parola di attivazione, (che vi spiegherò nel prossimo paragrafo) ovvero il riconoscimento delle frasi che fanno sì che il dispositivo si attivi, come “Ok Google” o “Alexa”. In seguito il dispositivo si attiva ed è pronto per ascoltare la nostra richiesta. Terminato il nostro comando, l’audio viene inviato al cloud, dove il software di riconoscimento vocale trasforma quello che abbiamo detto in testo e, a questo punto, l’intelligenza artificiale elabora una risposta adeguata. Infine, tramite il “Text to speech”, (Da testo a voce) il testo viene trasformato in parlato. E tutto questo succede in pochi millisecondi!
Infatti, nel sito Amazon, troviamo la seguente spiegazione:
“Per impostazione predefinita, nessun audio viene inviato al cloud a meno che il dispositivo non rilevi la parola di attivazione (o Alexa venga attivata premendo un pulsante). Quando un dispositivo con integrazione Alexa rileva la parola di attivazione e inizia a inviare audio al cloud, Alexa effettua una “verifica del cloud” sulla parola di attivazione, utilizzando le capacità di elaborazione più potenti del cloud, così da controllare nuovamente l’audio e confermare la rilevazione della parola di attivazione. Se la verifica cloud non conferma la rilevazione della parola di attivazione, Alexa smette di elaborare l’audio e di inviarlo al cloud. Utilizziamo queste frazioni di audio per migliorare l’accuratezza della nostra tecnologia di rilevazione della parola di attivazione. Qualora Alexa confermi che la parola di attivazione è stata pronunciata, Alexa tenterà continuamente di determinare il momento in cui hai terminato la tua richiesta così da interrompere immediatamente l’invio dell’audio al cloud.”
Le skill: il centro di tutto
Il vero cuore degli assistenti vocali sono le “skill”, delle abilità che vengono aggiunte da sviluppatori terzi. Queste abilità vengono sviluppate sulle piattaforme messe a disposizione da Google e Amazon, (Actions on Google e ASK, Alexa Skills Kit) per poi essere pubblicate sullo store dell’assistente. Un esempio? Gli editori possono inserire i propri articoli in una skill Alexa, (come quella di WeGather, che potete attivare cliccando qui) ma possiamo anche ordinare una pizza su JustEat con un semplice comando vocale e scoprire il credito del nostro numero telefonico. La cosa bella è che ognuno può creare la propria skill, in quanto esiste un servizio Drag and drop chiamato “Voiceflow”. Infatti basta trascinare e unire i blocchi per costruire la propria skill.
Inoltre, tra le moltissime skill, troviamo anche quelle di Smart Home, come quella sviluppata da Philips per le sue lampadine Philips Hue oppure “SmartThings”, ovvero la piattaforma di Smart Home di Samsung per comandare i dispositivi smart di casa Samsung. (tra cui TV, lampadine, telecamere…)
Come viene rilevata la parola di attivazione?
Il riconoscimento della parola di attivazione avviene offline, questo vuol dire che le conversazioni private non vengono registrate o inviate al cloud. Infatti Amazon spiega che “Il dispositivo rileva la parola di attivazione recependo gli impulsi sonori che corrispondono a tale parola di attivazione.” Se non ci credete basta fare una piccola prova: togliete la corrente al router Wi-Fi e provate a chiamare l’assistente. Visto? Si attiva, ma dice che non c’è connessione *ora potete riconnettere il Wi-Fi*
La privacy sugli assistenti vocali
Un grosso punto di domanda. La privacy è rispettata?
Sì. Nel momento in cui installiamo uno smart speaker o attiviamo per la prima volta un assistente vocale, possiamo decidere come i nostri dati vengono trattati.
Infatti gli assistenti, come quello di Google, potrebbero usare le nostre conversazioni per proporci degli annunci più pertinenti e/o migliorare le conversazioni e il sistema di riconoscimento vocale. In ogni caso possiamo eliminare le conversazioni accedendo al nostro account o chiedendo direttamente all’assistente.
Gli scandali sulla privacy
Sono usciti anche diversi scandali, come quello che riguardava la revisione delle registrazioni da parte di dipendenti Google e Amazon. Questi scandali si sarebbero evitati se avessimo letto meglio i Termini e condizioni degli assistenti. Sì, lo sappiamo, sono lunghi, ma è sempre meglio leggerli. (Ve lo dice uno che li ha letti).
Infatti nei termini dell’Assistente Google troviamo la dicitura: “Anche i dipendenti Google e terze parti attendibili possono accedere alla tua cronologia delle conversazioni in linea con le Norme sulla privacy di Google.” Inoltre Google ribadisce che “le società a cui affida l’analisi delle registrazioni ottengono solo lo 0,2 per cento di quelle totali”. In ogni caso sono anonime e non riconducibili a noi in quanto il nostro account Google viene sostituito da un numero.
Mentre nelle FAQ dedicate ad Alexa troviamo, in risposta alla domanda “10) In che modo le mie registrazioni vocali migliorano Alexa?” la seguente risposta: “Alexa è un servizio in continua evoluzione […] utilizziamo le tue richieste ad Alexa per allenare i nostri sistemi di riconoscimento vocale e di comprensione del linguaggio. […] Questo allenamento si basa in parte su apprendimento automatico supervisionato, una pratica standard per l’industria, laddove persone rivedono un campione estremamente piccolo di richieste per aiutare Alexa a comprendere la corretta interpretazione della richiesta e fornire la risposta appropriata in futuro. Per esempio, una persona che rivede una richiesta di un cliente riguardo al tempo che fa a Pescara può individuare che Alexa non ha interpretato correttamente la richiesta formulata, invece, in relazione alle previsioni del tempo a Peschiera. Il nostro processo di apprendimento supervisionato include molteplici protezioni per la privacy del cliente.”
Si possono cancellare le registrazioni?
Certo che sì! É possibile accedere alle app dedicate (es. Google Home/Amazon Alexa) o ai siti dei rispettivi produttori (trovate i link a fondo articolo) per rivedere le impostazioni. In ogni caso si può anche chiedere all’assistente di eliminare le registrazioni. Inoltre Google ha introdotto anche la possibilità di cancellare automaticamente (dopo un periodo di tempo definito) le informazioni e gli audio ricevuti tramite l’assistente.

Come eliminare e/o revisionare consensi e registrazioni in Google Home/Amazon Alexa
Ora di sicuro siete un attimo più informati sugli assistenti vocali e su come funzionano, ma anche su come vengono utilizzate le vostre registrazioni. In conclusione bisogna dire che, prima di usare un servizio, bisogna essere pienamente consapevoli dei termini che stiamo andando ad accettare.
Tanti baci e tanti abbracci, io vi aspetto al prossimo articolo.
Leggi il mio articolo precedente: Disney+, La nostra recensione. Ne vale la pena?
Link Utili:
Per rivedere le proprie registrazioni Alexa e per modificare i consensi: clicca qui
Per rivedere le registrazioni dell’Assistente Google: clicca qui
Fonti: