Non ha sorpreso tanto (o forse sì) che negli ultimi mesi le vecchie signore del Sussex o i giovani di Bristol o ancora gli upper class di Hempshire, tempestati dalle interviste continue dei giornalisti, alla domanda “ma la brexit la volevi?” ora la risposta sia sempre “no, viva l’Europa”. Mentre fino a un anno fa l’unico coro che si levava in maniera schiacciante era “meglio soli che male accompagnati”.
Sembra strano. Non così tanto. Se ogni volta che prendevi il bus vedevi una bella stampa sul sedile davanti al tuo che ti sollecitava patriotticamente all’indipendenza. E se ai pescatori scozzesi di Islay viene detto che uscire dall’UE significa non aver più restrizioni ma pescare tutti i pesciolini che si vogliono e portare a casa bei salmoni a volontà. Se brexit vuol dire meno tasse e la sterlina più forte di tutti. Se chi fa per se far per tre allora… Brexit. Perché no?
La campagna social
Però poi scopri che la campagna per la Brexit in quanto dati e manipolazione massiccia dei social è stata seconda solo alla campagna di Trump. Quando il pound va sotto a tutte le altre monete mondiali di almeno 1% e così tutte le magnifiche case british e i ristoranti e gli hotel e i musei perdono di valore in una sorta di domino. Quando i pescatori si rendono conto che hanno davvero un sacco di pesce in più però non possono più venderlo ai paesi europei che erano i 3/4 dei loro compratori e che gli avevano fatto raddoppiare i guadagnani negli ultimi 40 anni.
Che aumenteranno le tariffe telefoniche e i soggiorni per i turisti. E che non solo la tua patente non vale fuori dai confini nazionale e che divorziare dall’Unione vuol dire pagare quasi 40 miliardi di tasse ma forse non puoi manco farti una vacanza perché il tuo passaporto non vale più nulla… Allora capisci che hai avuto solo l’illusione della scelta. Una bianca bugia che si è sporcata molto in fretta.
Allora è normale dire “Ok io volevo la brexit per come me l’avevano presentata. E non è questa. Questa non la voglio più”. Come un bambino deluso che a Natale voleva una macchina collaudata e si vede arrivare un paio di calzini di lana.
E ora?
La situazione ora è in stallo. E a perderci sembrano solo gli inglesi. Le richieste di passaporto per avere una doppia cittadinanza anche in Unione Europea aumentano a dismisura, arrivando a 5mila al giorno.
La Brexit ha risultato in sostanza totale libertà di azione per la nazione, ma nessun guadagno di prestigio né come nazione ambita né economicamente in quanto l’Europa non più alleato non diventa che un avversario molto grosso con cui competere. Questo vuol dire come unica alternativa ricevere le caramelle da Trump e ingoiarle con tutta la carta.
L’Europa è ridotta a uno “spezzatino”, per riprendere una espressione che mi ha divertito un sacco ma che è anche una metafora accurata di Roberto Marchesi: l’Unione senza Unione sta creando autotossiemia e via dicendo ognuno pensa a se così che, se non un biondo tinto col sorrisone, la Russia e la Cina stanno pensando a mettere le loro radici e mangiare come Pacman tutti i fantasmini tremanti che restano soli anche coi loro diversi colori e le diverse bandiere.