Le Società Benefit (SB) rappresentano una evoluzione del concetto stesso di azienda. Mentre le società tradizionali esistono con l’unico scopo di distribuire dividendi agli azionisti, le società benefit sono espressione di un paradigma più evoluto. Integrano nel proprio oggetto sociale, oltre agli obiettivi di profitto, lo scopo di avere un impatto positivo sulla società e sulla biosfera perseguendo volontariamente una o più finalità di beneficio comune. Per beneficio comune si intende il perseguimento di uno o più effetti positivi (perseguibili anche riducendo gli effetti negativi) su persone, comunità, territori e ambiente, beni ed attività culturali e sociali, enti e associazioni ed altri portatori di interessi. Le società benefit perseguono tali finalità in modo responsabile, sostenibile e trasparente.
Società benefit in Italia
L’Italia è stata una dei primi paesi europei nel 2015 ad aver introdotto nella propria legislazione una disciplina di queste società, al fine di favorirle, seguendo l’esempio americano. Per rimanere all’interno di questa categoria le società vengono valutate da un ente terzo che misura e attesta il livello di crescita e stabilità all’interno del range.
Il beneficio che queste società portano è essenziale all’interno di un sistema in cui le grandi imprese giocano un ruolo fondamentale per l’economia globale. Il capitalismo civile, secondo Zamponi, professore dell’Università di Bologna, è quello che adatta il modello capitalistico al fine di un benessere per l’intera comunità sociale. Secondo questa teoria soppiantare il modello capitalistico sarebbe un’utopia e continuare a cercare di abbatterlo un utile spreco di energie, ma se pur sempre di capitalismo si tratta, sicuramente ci sono varie tipologie in cui esso può dispiegarsi trovando così la forma ottimale.
Di queste società benefit, o di società che stanno tendendo verso questa classificazione ne esistono parecchie. Sono quelle che tra le proprie mission aziendali inseriscono la sostenibilità sia nell’attenzione alla supply chain in tutte le fasi sia alla scelta del modello di business.
Esempi di società benefit
Patagonia e Allianz, intervenuti il 5 dicembre all’evento “Greenpact” organizzato alla Facoltà di Economia di Torino dall’associazione Marketers, sono due colossi nei loro rispettivi settori e stanno puntando da anni a incrementare la propria politica interna al fine del benessere sociale. Sono due esempi di società che abbandonano il modello del business as usual e che in maniera diversa ma complementare sostengono l’economia stessa in una maniera sostenibile, anche dal punto di vista ambientale.
Patagonia
La prima, Patagonia, azienda californiana fondata d Yvonne Chouinard, alpinista, da sempre ospita tra i suoi valori l’obiettivo di produrre il miglior prodotto possibile, resistente alle condizioni e situazioni anche estreme, impattando il meno possibile. Patagonia è stata una delle prime società ad introdurre il cotone biologico come materia prima della produzione, finanziando gli agricoltori affinché trasformassero le loro coltivazioni rendendole biologiche.
Inoltre ha puntato sull’uso del poliestere riciclato soppiantando il neoprene con gomme naturali iurex. A livello di tutela dei lavoratori, ha inaugurato la campagna Fair trade certified, che è volta ad assicurare condizioni e diritti ai lavoratori di manodopera nei paesi in via di sviluppo, incentivando il loro impegno attraverso bonus e promozioni. Mentre per adempiere al principio del riuso ha lanciato il progetto “Worn wear”, un furgoncino in giro per l’Europa che fermandosi in punti d’interesse si occupa di insegnare a riparare i capi di abbigliamento.
La mission aziendale è salvare il pianeta ed è fatto tutto in questi termini, 1% for the planet è un progetto permanente che destina l’1% dei fondi a sostegno di campagne di protezione ambientale, come lo fa anche la produzione di film dedicati a cause ambientali. Mentre a livello di progetti temporanei il 100% for the planet avvenuto durante il black Friday di un paio di anni fa, ha fatto sì che tutto l’utile delle vendite di quel giorno sia stato donato a progetti per la cura dell’ambiente. Per il futuro intende diventare carbon neutral entro il 2025 grazie all’utilizzo dell’energia rinnovabile lungo tutta la supply chain, non sono nella produzione ma fino a fornitori e ai fornitori dei fornitori.
Allianz
Allianz, invece essendo una grande società di investimento esplicita il proprio impegno in materia di sostenibilità e responsabilità sociale d’impresa attraverso tre pilastri principali: la promozione di un’economia a basse emissioni di CO2, l’inclusione sociale e l’integrazione nel business assicurativo e in quello di asset management dei principi ESG (ambientali, sociali e di governance).
Questo oltre a numerose iniziative di responsabilità sociale significa a livello di aziende partner da finanziare decidere di investire in quelle che attuano politiche e programmi sostenibili per l’economia a diversi livelli tra cui quello d’impatto ambientale. Dunque si occupano in prima linea di seguire le aziende nei percorsi di trasformazione e di incremento affinché ciò avvenga.
Decidendo di fare una scelta attiva, di finanziamento e di educazione alla sostenibilità, sicuramente più efficace rispetto a una mera perdita di fiducia e abbandono delle aziende che non riescono ad adeguarsi o che non si sono ancora adeguate. Un esempio è McDonalds, al quale anni fa hanno intimato la sospensione della collaborazione finanziaria se non si fossero adeguati a eliminare gli antibiotici nelle mucche da cui provengono le loro carni.
Inoltre Allianz tra le iniziative pragmatiche per la tutela dell’ambiente lancerà nel prossimo anno insieme ad altre corporate, una piattaforma marina dedicata alla pulizia di una porzione di oceano dai rifiuti.
Vari interventi a livello micro e macro che spingono l’economia ad essere quella scienza paradigmatica per la gestione delle comunità umane, agendo sul benessere sociale e sul progresso.