«L’arte non riproduce il visibile, rende visibile.» (Paul Klee)
Esprimersi attraverso l’arte e la creazione di oggetti permette di concretizzare parte dell’inconscio in materia, trasformare potenza in atto. Sigmund Freud, fondatore della psicoanalisi, sostiene infatti come la creazione di opere artistiche funga da sostituto di desideri e bisogni non soddisfatti nella vita reale.
L’argilla crea forme, le distrugge, le rimodella ancora; l’artigiano proietta stimoli e pensieri attraverso i materiali, elabora flussi di coscienza attraverso le proprie mani tra le quali si troverà, a lavoro ultimato, un oggetto espressione di tutto questo processo. Modellare e rimodellare, scavare creando vuoti difficilmente colmabili, lasciare impronte sulla terra come gesto di affermazione e appellarsi alla provvisorietà dell’argilla come espressione della provvisorietà della propria esistenza.
Il processo creativo, infatti, non si limita a insieme di passaggi per giungere ad una forma finita ma permette l’esplorazione e la conoscenza dell’Io attraverso l’esercizio della concentrazione. Concentrarsi è un elemento chiave; rimuovere pensieri futili, preoccupazioni quotidiane e gestire l’ansia è indispensabile per riuscire nella creazione di ogni tipo di oggetto che ci soddisfi e, soprattutto, ci rappresenti. Allo stesso tempo, però, è necessario imparare a non giudicare il prodotto finale ma accettarlo in quanto esperienza poiché, proprio come avviene nelle relazioni con gli altri individui, ci vogliono tempo e pazienza per imparare approcci, dinamiche e prevenire il comportamento del materiale.
Le origini storiche della ceramica risalgono all’antichità, addirittura al Neolitico, quando questo materiale veniva utilizzato soprattutto per la creazione di vasellame e manufatti grazie alla notevole plasticità e duttilità; la cottura, però, rappresenta un passaggio di stato che indurisce e conserva la forma permettendo l’apposizione di smalti e decorazioni.
Il colore è variabile ed in alcuni casi muta a seguito della cottura, poiché dipende sostanzialmente dagli ossidi cromofori contenuti all’interno; l’ossido di rame conferisce una colorazione rossa o bruna, mentre l’ossido di titanio bianca o gialla. A seconda dell’opera e della modalità di lavorazione che si sceglie di eseguire, si sceglierà il tipo di argilla più adatto. La tecnica a colombino, diffusa in particolar modo in Sud America nell’Antichità, veniva impiegata per la realizzazione di ciotole e vasellame sovrapponendo e unendo tra loro salamini di argilla fino alla creazione della forma desiderata; tutt’oggi questa tecnica viene utilizzata nella realizzazione di grandi oggetti proprio per la sua comodità e semplicità.
Un’altra tecnica particolarmente interessante e che ha in parte sostituito il colombino prevede l’utilizzo del tornio, una macchina utensile dotata di pedali o motore che permettono la rotazione a più velocità di un disco piano sul quale viene posizionata la massa di argilla da lavorare e che sfrutta la forza centrifuga per permettere la realizzazione di oggetti, in particolar modo vasi o piatti, perfettamente simmetrici.
La fase iniziale della lavorazione viene chiamata “centratura” ed è indispensabile per permettere la realizzazione di un oggetto simmetrico; una massa di argilla viene posizionata nel centro e grazie ad appositi movimenti viene fatta aderire sul piano in rotazione. Dopo di che si procede ad effettuare un foro nel mezzo dell’argilla centrata e alla realizzazione delle forme desiderate che, per un torniante esperto, sono molteplici e prevedono quindi diverse azioni da eseguire. Proprio per la complessità di tale tecnica, vale la pena evidenziare come anche attraverso le realizzazioni a tornio sia possibile la piena espressione dell’interiorità dell’artista-artigiano.
L’argilla ha quindi in sé tutte le caratteristiche per permettere l’espressione creativa che coinvolge tutti i sensi ed un viaggio interiore accessibile a chiunque vi si approcci; si può preferire la frequentazione di corsi appositi che prediligano la tecnica scelta o semplicemente acquistare il materiale da un rivenditore e lasciare libero sfogo alla propria creatività.