Greg Goya è un giovane artista che partecipa ad Oltre, la nuova piattaforma online dove, dopo aver acquistato l’abbonamento a soli 4,99 € al mese (ma solo se attivato prima del 25 dicembre!), è possibile seguire tantissime video lezioni sugli argomenti più vari, realizzate dai migliori influencer e content creators italiani del mondo digitale.
Torinese di 22 anni, con il suo lavoro connette arte e moda, realizzando a mano dipinti su uno dei modelli di sneaker più famosi al mondo, ovvero la Nike Air Force 1. Ogni grafica di Greg Goya, come qualsiasi opera d’arte convenzionale, ha un significato specifico ed è espressione di un messaggio o un ideale, connessi alle sue esperienze di vita e al suo percorso formativo e professionale. Nonostante abbia iniziato da poco tempo, l’artista è già riuscito a costruire una community su Instagram di oltre 43 mila follower, per i quali vuole essere fonte d’ispirazione.
Per far conoscere ai lettori e alle lettrici di WeGather uno dei protagonisti della nuova piattaforma, abbiamo fatto due chiacchiere con Greg Goya, facendoci raccontare come ha iniziato e che significato ha per lui questa originale forma artistica.
Qual è stato il tuo percorso?
Il mio percorso artistico esprime bene l’unione di due passioni coltivate nel corso degli anni: l’arte e la moda. Non ho seguito nessuna formazione accademica: infatti, dopo il liceo classico avevo iniziato a studiare giurisprudenza. Tuttavia, ho sempre nutrito un forte interesse per il mondo della moda e dell’arte ed erano anni che disegnavo per conto mio, per divertimento e passione, anche se non avevo mai dipinto sulle scarpe. Da autodidatta ho pian piano imparato grazie a YouTube le tipologie di disegno su diverse superfici, per poi appassionarmi alle tecniche di modifica delle scarpe attraverso la pittura o le alterazioni strutturali del modello. Circa un anno e mezzo fa ho dipinto la mia prima scarpa, per mio fratello. Grazie alla promozione dei miei lavori sui social, l’idea è piaciuta a molte persone, che hanno scelto di sostenermi, acquistando i miei prodotti. Gradualmente la mia attività è cresciuta: oggi ho una società, e la mia passione è diventata il mio lavoro. Nell’ultimo anno ho collaborato con un centinaio di influencer e cantanti, come ad esempio i trapper Boro Boro e Mambolosco, con i quali ho realizzato la scarpa Caldo in occasione dell’uscita del loro ultimo album, o il cantante genovese Alfa, con cui sono molto amico, poiché abbiamo vissuto insieme il percorso artistico.
Perché hai scelto questa forma d’arte?
Volevo unire la mia passione per l’arte e il disegno all’interesse per la moda, ma utilizzare superfici classiche come t-shirt e felpe mi sembrava banale. La Nike Air Force 1 è uno dei modelli di sneaker più iconici del mondo e poi ha una tomaia bianca molto simile ad una tela, supporto su cui spesso dipingevo in precedenza. Inoltre, le scarpe sono diventate molto importanti nel mondo della moda negli ultimi anni.
Ti ispiri a qualcuno in particolare?
Ho preso ispirazione dal movimento delle Custom Shoes, nato negli Usa e ormai divenuto un fenomeno mondiale, che consiste nella personalizzazione artistica di scarpe iconiche. Tuttavia, prendo spunto da tantissimi modelli artistici diversi, anche non appartenenti alla nostra epoca. La mia passione per l’arte è infatti trasversale: amo tanto l’arte antica quanto i movimenti contemporanei.
Come ti sei approcciato ai social network?
L’esposizione dei miei lavori sui social è avvenuta subito, ma inizialmente non sapevo come gestirli. Tuttavia, creando contenuti tutti i giorni, gradualmente ho capito il loro funzionamento e sono riuscito a raggiungere numeri importanti, nonostante partissi da zero. Oltre al sito, al blog e a TikTok, sfrutto principalmente Instagram e l’ho sempre utilizzato come una sorta di diario di viaggio, raccontando tramite post e stories come procedo nel mio lavoro, dalle origini ad oggi. Credo che questo sia stato il punto forza per riuscire a creare la grandissima community attuale: le persone hanno visto nella mia vicenda un percorso, che hanno potuto seguire passo dopo passo. Da quando ho iniziato è stato tutto molto veloce, ma i momenti più emozionanti li ho vissuti proprio grazie ai social. Mi sono reso conto infatti che non sono solo in questa “corsa”, ma ci sono tantissime persone che amano sentirmi raccontare di arte e di moda, che seguono il mio percorso artistico, si appassionano a quello che faccio e scelgono di sostenermi, anche comprando i miei lavori.
Qual è il tuo pubblico di riferimento?
Vuoi proprio gli insights di Instagram eh? (ride) Però sì, il mio pubblico è costituito per la maggior parte dalle stesse persone che mi seguono sui social: giovani dai 18 ai 24 anni soprattutto, il 60% sono ragazze. Ho anche molti follower nella fascia 25-30 e tra i giovanissimi, tra i 14 e i 18 anni.
A quali delle tue creazioni sei particolarmente affezionato?
Tengo molto alla Banksy Jaguar, la prima che ho dipinto: realizzata per mio fratello un anno e mezzo fa rappresenta una sorta di “battesimo” per me. Sono particolarmente affezionato anche a Heroes, il modello creato ad aprile, durante la prima quarantena, ispirato alla Creazione di Adamo di Michelangelo. Ho scelto di donare tutti i proventi derivati dalla vendita a Sempre con Voi, fondo della Protezione Civile che sostiene le famiglie dei sanitari che hanno perso la vita nella lotta al Covid. È stato un momento molto intenso, uno dei più belli della mia carriera. Ovviamente la beneficenza ha sempre un grande valore, ma in quel contesto acquisiva un significato ancora più speciale.
Perché hai deciso di partecipare a Oltre?
Ho scelto di partecipare al progetto Oltre, proprio perché io sono stato autodidatta e ho fatto tutto da solo senza mai ricevere consigli, commettendo talvolta qualche sbaglio. Quindi mi piace molto l’idea di essere fonte d’ispirazione per qualcun altro, fornendo consigli concreti su come creare un progetto artistico o legato alla moda, dargli un valore sul mercato, comunicarlo correttamente tramite i social e infine lanciarlo e venderlo.