I diritti TV per la Serie A fanno gola agli investitori
Solo poche settimane fa il fondo d’investimento inglese CVC aveva scatenato rumors crescenti sulla possibilità di presentare un’offerta per i diritti TV della serie A. Questa settimana le voci di corridoio sono di nuovo tornate al centro dell’attenzione. Stavolta, però, con un nuovo ingresso sulla scena di mercato: il fondo di investimento americano Bain Capital. Entrambe le offerte sembrerebbero mirare alla costituzione di una newco – cioè new company: è un nome generico e transitorio che viene assegnato a una nuova azienda – dove confluirebbero i diritti tv a partire dal 2021. Il prossimo anno, infatti, scadrà il contratto con Sky e Dazn (per una durata di 10 anni).
Date le recenti diatribe tra Sky e Serie A sui diritti TV, i fondi d’investimento non vogliono farsi scappare l’opportunità di accaparrarsi una fetta di un business molto prolifico. Business che sembra ormai essere ripartito: i maggiori campionati europei hanno già ripreso, alcuni da inizio maggio. Si attende solamente un verdetto finale su Champions League e Europa League.
I diritti TV di uno degli sport più giocati e guardati al mondo non può d’altronde non destare interesse. Il settore crea ricavi costanti e crescenti ed è sicuramente uno dei settori con rischio d’investimento più contenuto. Si capisce quindi l’appetibilità, soprattutto in un momento di incertezza come quello in cui ci troviamo oggi. E mentre il Covid-19 indebolisce la Lega, i grandi capitali provano a sfruttare il momento di debolezza.
Quanto si pagherà per guardare il calcio?
A quanto riportato da diverse fonti (Bloomberg in primis) l’offerta del fondo americano, Bain Capital, si aggira intorno ai 3 miliardi per una fetta pari al 25% circa della società che gestisce i diritti TV. Questa offerta andrebbe quindi a superare la precedente proposta di CVC (si parlava di circa 2 miliardi per un quota del 20%).
Le offerte dei grandi capitali iniziano ad arrivare, come si comporterà la serie A?