Le vacanze sono il momento in cui abbiamo più tempo per leggere. Il lavoro e lo studio non ci assillano, o ci assillano un po’ meno, e possiamo concederci il grande piacere della lettura. Noi di WeGather amiamo scrivere, ma non c’è scrittore che non sia anche avido lettore. Pertanto, nell’augurarvi delle Feste che siano buone e senza Covid, vi suggeriamo anche qualche lettura con cui passare il tempo in zona rossa!
Intelligenza emotiva di Daniel Goleman (da Hilary Foglia)
Questo libro è stato una rivoluzione nel mondo psicologico, poiché ci illustra, attraverso molteplici esempi e spiegazioni molto dettagliate, il motivo per cui persone assunte, sulla base di classici test del QI, si possono rivelare inadatte al lavoro, e il perché, soprattutto, possono presentare problemi relazionali.
Ed è qui che entra in campo l’intelligenza emotiva, ovvero l’insieme di tutte le componenti emotive, anche nelle funzioni del pensiero.
Goleman ci spiega in questo testo che fattori come l’autocontrollo, la perseveranza e l’empatia hanno un ruolo predominante; conseguenza di questi fattori è la maggior facilità con quale alcuni di noi costruiscono relazioni sociali a differenza di altri.
Con una scrittura molto accattivante e scorrevole, viene indicato il modo con il quale l’intelligenza emotiva può essere perfezionata e sviluppata, così da governare al meglio le nostre emozioni e ottenere sempre il lato migliori di noi stessi.
Novecento di Alessandro Baricco (da Maddalena Tibone)
Novecento è un breve libro che racchiude, in settanta pagine scarse, storie di musica, di mare e di un’identità confusa. Danny Boodman TD Lemon Novecento, Novecento per gli amici, è il pianista prodigio del transatlantico Virginian che correva tra America ed Europa all’inizio del secolo scorso. Abbandonato da neonato in una cassetta di limoni su un pianoforte, il giovane Danny cresce sul piroscafo, senza una famiglia vera ma con una acquisita. Inizia a suonare il piano per curare il dolore e continua per raccontare le storie dei passeggeri del Virginian. Novecento inventa il jazz senza neanche saperlo e diventa tanto famoso da essere sfidato a duello da Jelly Roy Morton, grande compositore statunitense. Nonostante la sua fama, che gli darebbe infinite possibilità di lavoro sulla terraferma, una cosa per Novecento è certa: lui dal Virginian non ha intenzione di scendere.
Rumore Bianco di Don DeLillo (da Francesco Carlo Pirro)
Di recente ho letto un libro che a mio parere è un colosso, in quanto fornisce una visione nuda e violenta di quelli che sono gli elementi che più influenzano l’essere umano nella nostra era. La storia parla di un benestante professore universitario americano specializzato negli studi su Hitler, della sua famiglia e della vita che lo circonda. Il libro ci fa capire bene quanto siamo sempre più spinti al consumismo – per quanto possano cambiare le etichette e le tendenze (super offerte colorate, una blanda carta bianca da sottoprezzo, cibo bio o cibo spazzatura che sia). Ci fa capire quanto sia dilagante l’intellettualismo da quattro soldi, e i finti esperti di tutto (il professore protagonista del racconto infatti insegna la storia tedesca ma finge di sapere il tedesco). Un altro tema principale sono appunto i media e la loro influenza. Ovunque, qualunque cosa stiamo facendo, abbiamo in sottofondo i media che ci bombardano e ci influenzano senza sosta creando appunto questo “rumore bianco” che avvertiamo come un fischio nelle orecchie.
Una lettura divertente, amara, paurosamente reale.
Va’ dove ti porta il cuore di Susanna Tamaro (da Beatrice Sciarrillo)
Scritto da Susanna Tamaro e pubblicato per Baldini e Castoldi nel 1994, Va’ dove ti porta il tuo cuore, inserito nel 2011 tra i 150 “Grandi Libri” che hanno segnato la storia d’Italia, è un best seller che ha formato e continua a formare la sensibilità e la sfera affettiva di tantissime generazioni.
A metà tra romanzo epistolare e diario, il cuore del libro ruota attorno alla dolorosa confessione che Olga, anziana in fin di vita, fa alla propria nipote Marta, in quel momento in viaggio in America.
Attraverso flashback e anticipazioni, Olga racconta alla nipote la storia della sua famiglia, il suo forte desiderio di studiare, impeditole dal padre, l’incontro con il marito e con l’unico uomo che ha mai amato nella sua vita. Segue il travagliato rapporto con la figlia – Ilaria, la madre di Marta – donna di animo fragile e delicato, e la confessione della menzogna che ha travolto la vita di tre persone.
Dal libro è stato tratto nel 1996 l’omonimo film diretto da Cristina Comencini ed interpretato da Virna Lisi e Margherita Buy.
Minimalismo digitale: Rimettere a fuoco la propria vita in un mondo pieno di distrazioni di Cal Newport (da Gioia Maurizi)
Abbiamo trascorso il 2020 rimbalzando da uno strumento digitale all’altro. Ma gli anni precedenti erano così diversi? Secondo Repubblica, un italiano trascorre in media 408.431 ore davanti a uno schermo, ovvero 47 anni di vita. Che sia il pc, lo smartphone o una console poco importa: siamo costantemente bombardati da informazioni e contenuti che ci distraggono e impoveriscono la qualità del nostro tempo. Passiamo ore a lamentarci del nulla su piattaforme studiate apposta per tenerci incollati là. E se silenziassimo tutto per un momento? Secondo l’imprenditore Brunello Cucinelli “Il vero lusso è vivere una vita che sia segreta al tuo smartphone”. Per questo, se vuoi approfittare di questo strano Natale 2020 per riprenderti i tuoi spazi mentali, leggi Minimalismo Digitale. Elimina tutto ciò che non ti fa stare bene. Rimetti i paletti alle app che succhiano la tua attenzione. Sii consapevole di cosa c’è dietro agli strumenti di distrazione di massa.
Le Tre del mattino di Gianrico Carofiglio (da Adriana Scatolone)
Da leggere tutto di un fiato, nella sua brevità racchiude numerose avventure e soprattutto spunti di riflessione che toccano il cuore di tutti i lettori. Il tema principale è il rapporto generazionale tra un padre e un figlio. Antonio è un ragazzino epilettico che viene portato in Francia dai suoi genitori per trovare una cura alla sua malattia. Dopo tre anni deve tornare dal luminare che gli ha prescritto la terapia per verificarne i risultati. Passato il periodo, padre e figlio partono per Marsiglia, e per veder certificata la sua guarigione, Antonio deve ancora superare “la prova da scatenamento”, ovvero rimanere sveglio 48 ore di fila per portare il suo fisico al limite dello stress. Cominciano due giorni in cui i protagonisti vagano per le vie di Marsiglia, frequentano locali jazz, fanno nuove conoscenze ispiratrici e si perdono nei quartieri malfamati. Ma soprattutto, dialogano come mai hanno fatto prima, scoprono lati sconosciuti l’uno dell’altro e si confrontano su scelte e priorità.
Il signore delle mosche di William Golding (da Giacomo Imbevaro)
Scritto da William Golding e pubblicato nel 1954, Il Signore delle Mosche è un romanzo di una certa rilevanza storica e culturale.
La trama ruota attorno alle vicende di un gruppo di ragazzini, i quali, a causa di un incidente aereo, si sono ritrovati a dover sopravvivere su un’isola sconosciuta e selvaggia, nella speranza di essere prima o poi salvati. Se però pensate che questo sia un libro di avventura o una storia di amicizia tra ragazzi non siete nella strada giusta. Le vicende, descritte con estrema cura, sono metafore della natura umana, che secondo la visione di Golding tende al male. I tentativi dei ragazzi di autogovernarsi vedono contrapporsi due opposti modelli di leadership, rappresentati dai due ragazzi più grandi: Ralph, che volgerà il suo operato al tenere acceso un fuoco nella vaga speranza di un salvataggio, e Jack, che si concentrerà sull’organizzare battute di caccia, spingendo i coetanei a superare la paura di un ipotetico “mostro” e a procacciarsi della carne di maiale, succulenta ma allo stesso tempo effimera.
La contrapposizione tra questi due modelli di leadership, tematica più che mai attuale, è la grande metafora che quest’opera racchiude.
Dieci piccoli indiani di Agatha Christie (da Stefano Burzio)
Dieci piccoli indiani è uno dei classici gialli di Agatha Christie, che a più di 90 anni dalla sua uscita mantiene sempre una grande modernità e capacità di completo coinvolgimento.
Il romanzo, divenuto il giallo più venduto di sempre, è un perfetto connubio tra mistero, sospetti e suspense.
Dieci personaggi apparentemente normali, anche se diversi tra loro, si trovano tutti contemporaneamente sulla stessa isola. Convinti di aver preso parte ad un semplice incontro con una persona sconosciuta, capiscono in fretta che era in realtà una lotta alla sopravvivenza. Il tocco unico dell’autrice riesce a sviluppare un’incredibile storia, nella quale ogni personaggio può essere al tempo stesso investigatore, sospettato ma anche vittima.
La trama è un continuo susseguirsi di vicende, che portano il lettore a cambiare costantemente idea su quello che potrebbe essere il finale, per poi venire ulteriormente sorpreso.
L’eccezionalità della storia è stata sempre più riconosciuta del tempo, dando vita infatti anche a film, videogiochi o serie TV come “They were Ten”, uscita nel 2020.
Invisibile di Eloy Moreno (da Filippo Oro)
Tutto parte da una stanza di ospedale, dove il nostro protagonista sente gli elefanti sul petto, dei fischi molto fastidiosi che lo svegliano durante il sonno e anche un potere sparito: l’invisibilità. Ma come si è arrivati qui? Era un semplice venerdì mattina, il nostro supereroe prende lo zaino ed esce di casa come sempre. Quel giorno c’era una verifica di matematica, niente di particolare, ma non saprà che una parola non detta poteva evitare tutto questo.
Da qui arrivano i mostri, tanti mostri, e il nostro protagonista cercherà di scappare da loro con il potere dell’invisibilità, ma in alcuni casi non funzionerà.
Invisibile racconta una storia di un ragazzo che diventerà sempre più invisibile alla vista dei suoi compagni e dei suoi genitori, una storia che vi farà piangere (il sottoscritto conferma) e che vi darà il coraggio di lottare affinché nessuno venga ridotto a Invisibile.
La trama del matrimonio di Jeffrey Eugenides (da Martina Moretto)
Il romanzo, ambientato nei primi anni 80, è la storia dell’ultimo anno di college di Maddeleine Hanna, una laureanda in lettere all’Università Brown con una tesi sul matrimonio in Austen, Eliot e James. Il romanzo è circondato di citazioni e riferimenti letterari e artistici, partendo proprio da quelli della tesi della protagonista e arrivando a numerose connessioni con “Frammenti di un discorso amoroso” di Roland Barthes. Le relazioni e in particolare quella sentimentale sono la tematica centrale del libro. Esse vengono analizzate attraverso le relazioni di Maddeleine, in particolare quelle con due ragazzi del suo corso, Mitchell e Leonard. Il primo è un timido studioso di religioni e teologia mentre il secondo un brillante studente che soffre di un disturbo maniaco depressivo. Il romanzo potrebbe benissimo adattarsi ai giorni nostri, affronta varie tematiche correlata alla principale e la visione che l’autore ci offre sulle relazioni è molto onesta e complessa perché tali sono i sentimenti che ci appartengono.
L’insostenibile leggerezza dell’essere di Milan Kundera (da Viviana Catalano)
Perché le domande veramente serie sono solo quelle che possono essere formulate da un bambino. Solo le domande più ingenue sono veramente serie. Sono domande per le quali non esiste risposta. Una domanda per la quale non esiste risposta è una barriera oltre la quale non è possibile andare.
Il più famoso romanzo di Kundera, una narrazione delle storie di quattro personaggi, ognuno rappresentazione di un diverso aspetto della limitatezza e dei confini dell’essere umano, riconosciuti dall’autore e proiettati nelle loro azioni. Un’analisi dell’interiorità più profonda di ognuno, manifestata dai loro pensieri e dalle loro azioni, e influenzata dal contesto storico della Primavera di Praga. Kundera si racconta attraverso i suoi personaggi, percorrendo diversi profili della vita umana: l’amore, i sentimenti e i fraintendimenti; l’arte, l’espressione e la ricerca di un confine da varcare; la storia, la speranza e la disillusione di un’epoca.
Il libro dell’inquietudine di Fernando Pessoa (da Guido Giuliani)
Il libro dell’inquietudine è un libro inquieto in ogni suo aspetto: dall’autore, che si firma Bernardo Soares, alla struttura, mai concepita eppure solidissima. La forma è quella del diario, con una successione di date sotto le quali Soares esprime i suoi sentimenti, ovviamente inquieti. Leggere Il libro dell’inquietudine è come camminare in una mostra di quadri romantici, una galleria di Sturm und Drang: non v’è un ordine logico, non v’è un vero e proprio filo conduttore, non v’è un cammino tracciato che il lettore deve seguire. Ci sono solo dipinti, brevi incisi scanditi solo da una data, su cui il lettore si ferma e da cui si fa travolgere, senza poterlo controllare, concludendo ogni volta più alienato – e divorato dal desiderio di proseguire.
Ho sofferto in me, con me, le aspirazioni di tutti i secoli, e hanno passeggiato insieme con me, sulle rive ascoltate del mare, le inquietudini di tutti i tempi.