So quanto è angosciante avere una pila di libri impolverati ancora da leggere e rimanere spaesato quando ci si decide a leggere qualcosa di nuovo. Per non lasciarvi fuorviare dal mero dato statistico (i libri più letti e venduti non vuol dire che siano necessariamente dei capolavori, ma tra questi alcune perle in grado di appassionare la massa si trovano eccome), ho fatto una mia personale selezioni sui titoli più meritevoli di questo periodo.
Per tutti i più curiosi che sono rimasti indietro con le nuove letture, propongo una classifica dei libri più letti dell’estate. La classifica comprenderà, tra i libri più venduti, quelli che secondo me sono i più interessanti e i più innovativi, il meglio del meglio insomma.
#1 The Promise Neverland (17)

The Promise Neverland 17
Negli ultimi decenni la tendenza della letteratura è quella di riprendere i grandi modelli e ricrearli in una forma nuova. Anche nei manga, sempre più onnipresente nei gusti dei lettori, The Promise Neverland ha saputo scrivere una storia terribile e traboccante di metafore umane oltre che di citazioni. La storia racconta di un gruppo di bambini rinchiusi in un orfanotrofio. Che ricorda più che altro un mix tra una prigione e una scuola giapponese. Qui vengono selezionati i bambini più dotati per essere dati in pasto a dei demoni, per scopi oscuri. L’ambiente vittoriano, i disegni candidi e angelici dei bambini e l’atmosfera paradisiaca di una prigione dorata si scontrano con la violenza della storia e l’orrore dei mostri. I rimandi a Orwell, alla Divina Commedia e al nazismo sono evidenti, ti prende con dolcezza e poi ti lascia freddo.
#2 Lo Scarafaggio di Ian McEwan

Ian McEwan, Lo Scarafaggio
Sulla falsariga del postmodernismo, Ian McEwan prende una delle più grandi opere della letteratura La metamorfosi di Kafka. E la ribalta. In questa storia, tributo e palese citazione è uno scarafaggio che si sveglia una mattina e si ritrova essere umano. Con tutto ciò che può comportare e i temi propri già di Kafka: l’alienazione, il paradosso, la sofferenza di sentirsi diversi e ignorati. Ma al contrario di Kafka, McEwan calca molto la mano sulla comicità e la satira. L’antieroe che si ritrova in questa assurda situazione, diventa da emarginato sociale a popolare primo ministro con la volontà di distruggere il popolo che prima, nella sua primitiva forma insettoide, tanto lo disprezzava. Ogni riferimento alla Brexit non è puramente casuale.
#3 Cecità di Saramago

Cecità. Josè Saramago
Penso, e capisco anche perché, sia stato il libro più letto e rappresentativo del nostro periodo storico segnato dal Covid. Il motivo è semplice: la trama ricorda molto quella di un virus mondiale spaventoso, sconosciuto e insensato. Nel caso di Saramago, il libro narra di un’inspiegabile epidemia che rende l’intera popolazione mondiale cieca. Di lì tutto il romanzo si dispiega sul dipingere le reazioni violenti, bestiali e feroci ma anche ingenue e collettive degli essere umani quando si trovano in una situazione di difficoltà. Una metafora umana pessimista, sull’uomo egoista, che non riesce a razionalizzare quando ha paura e si riduce al degrado, capace delle cose più orribili e indicibili. I parallelismi col periodo covid e le reazioni di isteria di massa sono evidenti (assalti ai viveri, isolamento forzato, paura dell’altro, assenza di contatto, proteste antiscientifiche e antivax). Ma in tutto ciò Saramago vuol anche mostrare una luce di speranza e dar merito all’essere umano di poter salvare la sua specie anche nelle situazioni più tremende se si rimane uniti. Una storia dura, un monito da non far passare inosservato.
#4 Cambiare l’acqua ai fiori di Valérie Perrin
#5 L’enigma della camera 622 di Joël Dicker
I thriller rimangono il genere che domina senza ombra di dubbio e Dicker la fa da padrone sopra tutti. La linea delle indagini fumose, dei crimini sofisticati sotto lo sfondo di paesaggi mozzafiato (in questo caso le Alpi svizzere) rimangono nello stile dell’autore per questo suo nuovo libro. In questo nuovo crime il protagonista è una stanza, la 662, e uno scrittore curioso che inciampa casualmente in questo lussuoso hotel di montagna in una storia di sangue. Ricorda anche qui 1408 di Stephen King, per sottolineare il luogo comune della letteratura odierna che riscrive tutto ciò che è già stato scritto, abbellendolo a suo modo.