In una sola stagione è successo davvero di tutto: pandemia, pause forzate, scioperi e proteste. Ma ogni anno arriva il momento in cui il passato non conta. Da una parte i Los Angeles Lakers di Lebron James; dati come finalisti fin dall’inizio non hanno tradito le aspettative. Dall’altra i Miami Heat di Jimmy Butler; una squadra che si è costruita nel corso della stagione, fino a meritare l’approdo a questa fase finale. La tensione è ai massimi livelli e l’obiettivo è uno solo: diventare campioni NBA.
Gara 1
Il primo scontro della serie vede subito una partenza forte degli Heat, che mostrano fin da subito di non essere solo una comparsa in queste Finals. Dal secondo quarto però il match si incanala sui binari gialloviola. Nei Lakers, i soliti Davis (34p) e Lebron James (25p), sono supportati dai canestri di Caldwell-Pope, Danny Green e Caruso, per raggiungere un vantaggio di 26 punti a fine terzo quarto. Gli Heat, colpiti dagli infortuni di due capisaldi come Adebayo e Dragic, vengono dominati a rimbalzo, senza possibilità di rimonta.
Gara 2
Gara 2 parte invece in salita per i Miami. Adebayo e Goran Dragic non recuperati, obbligano coach Spoelstra a reinventare un quintetto tutto nuovo nella serie più importante. I due subentrati mostrano molta aggressività e voglia di dimostrare qualcosa. Olynik porta alla causa 24 punti e 9 rimbalzi, il rookie Nunn sigla 13 punti, dimostrando di non avere paura di prendere tiri difficili. Dall’altra parte però ci sono due campioni. Anthony Davis, con 34p e 14r, si unisce ai 33p 9r e 9a di Lebron James per approfittare delle difficoltà degli avversari, senza dare loro scampo. Dopo i primi 5 minuti di gioco, Miami non riesce più a raggiungere un vantaggio nella partita, lasciando andare la serie sul 2-0.
Gara 3
Gli Heat devono ancora fare i conti con gli infortuni. Ma dalla loro parte hanno una stella che in questi Playoff sta vestendo i panni del supereroe. I Los Angeles Lakers infatti fin dal primo quarto si scontrano contro un muro chiamato Jimmy Butler. Il numero 22 sigla una tripla doppia da 40p, 11r e 13a con il 70% di realizzazione. Il suo sforzo riesce a generare un riscatto anche nei compagni, che lo supportano sia offensivamente, sia con grande efficacia difensiva sulle stelle avversarie. I soli 15 punti di Anthony Davis, e le difficoltà losangeline permettono a Miami di riaprire la serie sul 2-1.
Gara 4
Miami recupera il suo centro Bam Adebayo, forzandolo subito con un alto minutaggio. Gara 4 è equilibrata, nessuna delle due squadre prende vantaggio. I Miami mostrano le loro abilità tattiche che li hanno portati fin lì. I Lakers invece mostrano la forza dei top player. Jimmy Butler è ancora fondamentale per i suoi, 22 punti, 10 rimbalzi e 9 assist permettono ai suoi Heat di stare attaccati ai gialloviola. Nei Lakers però c’è Anthony Davis, che mette in campo un’intensità offensiva e difensiva difficile da bilanciare. Il 3 losangelino si esibisce in 4 stoppate, ed una difesa complessiva di alto livello. Per vincere il match però serve anche l’attacco, ed ecco che a 39 secondi dalla fine, senza ritmo, segna la tripla decisiva per portare la sua squadra sul 3-1.
Gara 5
Gara 5 è la più importante ed equilibrata della serie. Tutto può succedere. Miami è chiamata alla rimonta, per non terminare qui la sua corsa. Per i Lakers è tempo di chiuderla. È arrivata l’ora dei veri campioni.
Gara 5 è la sfida tra Jimmy Butler e Lebron James. Tra Spoelstra e Vogel. Tra la tattica Heat e la forza bruta Lakers. I Miami, chiamati allo sforzo totale, danno tutto ciò che hanno. La squadra è tutta unita verso un solo obiettivo. Sei giocatori siglano oltre 10 punti. Duncan Robinson tira con 7/13 da 3, sembrando infermabile. Ma a guidare i suoi ragazzi ancora una volta c’è Jimmy Butler. 47 minuti in campo su 48. Uno sforzo fisico pazzesco che lo porta a siglare 35p/12r/11a accompagnati da 5 palle rubate. Una delle prestazioni più incredibili dei Playoff, contro un Lebron da 40 punti, poteva finire in un solo modo. Vittoria Miami e serie sul 3-2.
Gara 6
La partita è fondamentale dal punto di vista psicologico. Gli Heat sanno di poter portare la serie a gara 7 con il favore dell’inerzia per la rimonta. Lebron e compagni devono evitare questo in ogni modo.
In extremis arriva una buona notizia in casa Miami; Dragic è parzialmente recuperato e può giocare qualche minuto nel match. Ma la strada per loro si fa subito in salita. Il primo quarto è già difficoltoso per i ragazzi di Spoelstra, ma nel secondo arriva la stoccata finale gialloviola. Parziale di 36-16 Lakers, che porta il vantaggio fino a +36.
Gli Heat sono distrutti fisicamente dalla fatica, i Lakers spinti dall’euforia sembrano non patire lo sforzo fisico. Lebron James sigla una tripla doppia da 28p/14r/10a con la quale chiude definitivamente la serie, e la stagione NBA.
I Los Angeles Lakers sono Campioni NBA 2020 per la 17esima volta.
In questo anno non può essere che un segno del destino. Per tutta la stagione, i giocatori losangelini hanno puntato a questo obiettivo non solo per loro stessi, ma per qualcosa più grande. Onorare la scomparsa di Kobe Bryant nel modo migliore possibile. E ci sono riusciti.
Uno degli artefici è ovviamente Lebron James. MVP di queste Finals, e per la quarta volta NBA Champion, con tre squadre diverse. Affiancato da un compagno di squadra perfettamente modellato per il suo gioco. Anthony Davis è stata forse la spalla migliore che abbia mai avuto. Grande costanza difensiva che si rivolta in una perfetta efficienza offensiva.
Menzione d’onore anche agli sconfitti, i Miami Heat. Una squadra solida, trasformata e sempre più a suo agio. Colpita da qualche infortunio sul più bello, ma sempre pronta a mettere in campo ogni forza.
È stata un’annata difficile, forse la più complicata della storia, e per questo l’ultimo plauso deve andare a chi ha permesso che tutto ciò potesse concludersi: Adam Silver. Il Commissioner NBA ha creato qualcosa di unico nella storia. Ha saputo superare un grande problema con una grande innovazione. La Bolla di Orlando, al termine del suo percorso, ha visto succedersi 170 partite in 3 mesi, con zero contagi.
Questo trofeo non va solo ai Los Angeles Lakers, ma a tutta la Lega che grazie alla sua forza è stata di esempio per tutto il mondo sportivo e non solo.