Nella giornata del 16 aprile Arcuri, commissario straordinario durante questa emergenza, ha approvato l’app che traccerà i positivi al COVID-19. Sviluppata da Bending Spoons, società milanese che produce app di grande successo, (come Live Quiz) insieme al Centro medico Santagostino, “Immuni” è l’app scelta tra gli oltre 300 progetti ricevuti dal Ministero durante un bando durato solo 3 giorni.
No al GPS, si userà il Bluetooth
L’app si basa sulla tecnologia Bluetooth e non sulla localizzazione con GPS.
Infatti il Bluetooth permette di rilevare i dispositivi in prossimità del nostro smartphone, quindi in un raggio molto breve, come quello della distanza di sicurezza imposta dal governo. In parole povere: se siamo talmente vicini che i due dispositivi si agganciano, vuol dire che siamo a rischio virus.
Alla base di tutto: i codici identificativi
Scaricando l’app ad ognuno di noi verrà assegnato un codice identificativo anonimo.
A cosa serve? Se ci avviciniamo ad un altro dispositivo (con l’app installata anche su quest’ultimo) ad una distanza tale che il Bluetooth si agganci, il codice identificativo dell’altro verrà memorizzato dal nostro smartphone.
Quindi l’app terrà traccia di tutti i codici identificativi con cui entriamo in contatto.
Come funziona il tracciamento
Quando una persona che ha scaricato l’app “Immuni” risulterà positiva al COVID-19 l’operatore sanitario riceverà un codice con cui potrà inviare i dati raccolti dall’app del positivo al server, che calcolerà il fattore di rischio (basato su vicinanza e tempo trascorso vicino al positivo) e invierà una notifica alle persone che sono entrate in contatto con esso.
Non solo tracciamento, ma anche cartella clinica
L’app, oltre alla funzione tracciamento, dovrebbe contenere una sezione dedicata alla cartella clinica, dove potremo indicare il nostro stato di salute, se presentiamo sintomi ecc…

Ecco come dovrebbe presentarsi l’app
E la privacy?
Un grosso punto di domanda per molti. L’app, visto che non utilizzerà il GPS ma solamente il Bluetooth, non può raccogliere dati sulla posizione, inoltre i codici identificativi resteranno sul nostro smartphone. Verranno trasmessi al server solo se un soggetto che possiede l’app risulterà positivo al COVID.
Infatti, da quanto si apprende sul sito Sky “I contatti avuti con altre persone vengono tracciati ma restano ‘bloccati’ nello smartphone dell’utente. Il tracciamento avviene tramite Bluetooth e la app conserva i dati fino a quando non si ha certezza che la persona che l’ha installata sul proprio cellulare è risultato positivo al test del Covid-19. A quel punto la persona può dare il consenso al trattamento dei propri dati conservati sul cellulare, permettendo quindi di rintracciare le persone con cui è entrata in contatto nei giorni precedenti e ricostruendo la cronologia dei suoi spostamenti. […] Nessuno dei dati raccolti verrà raccolto o diffuso prima che il paziente, se affetto da Covid-19, abbia deciso di dare il consenso al loro utilizzo.” Inoltre, specifichiamolo, l’app sarà pagata completamente da Bending Spoons e offerta gratuitamente allo Stato.
L’app rimane volontaria
L’uso dell’app “Immuni” resta comunque volontario ma, per rendere i dati e il tracciamento affidabili, dovrà essere scaricata da almeno il 60% della popolazione. Inizialmente verrà testata nelle regioni con più casi, ma verrà proposto anche ai 4000 dipendenti della Ferrari. “Speriamo in una massiccia adesione volontaria dei cittadini” sottolinea il commissario straordinario per l’emergenza COVID-19 Domenico Arcuri.
Ricordiamo che quello che vi riportiamo potrà essere modificato in seguito, in quanto l’app ora deve essere sottoposta al vaglio della task force con a capo Coalo, ex Ad di Vodafone Italia.
Vi terremo aggiornati.
Tanti baci e tanti abbracci, io vi aspetto al prossimo articolo.
Fonti: techprincess.it, TgCom 24, Nextquotidiano.it, Wired, Sky
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