A soli 19 anni, il tennista trentino Jannik Sinner, ha tutte le carte in regola per essere definito un “enfant prodige”. Alto 1.88m, il classe 2001 da qualche anno è entrato di diritto tra i giovani italiani più promettenti per il futuro di questo sport, riportando vigore e accendendo i sogni dei tanti appassionati del tennis.
Gli inizi
Data la facilità con la quale si muove sulla superficie, la sua passione per il tennis sembra esserci stata fin dai primissimi anni di vita. Ma non è così. Jannik infatti, data la sua infanzia in Trentino, ha iniziato da piccolo a praticare sci. Nonostante vari anni di allenamento, e il raggiungimento di alcuni trofei, il giovane sentiva che non era lo sport adeguato a lui.
Così, con l’aiuto dell’allenatore di tennis Massimo Sartori, lascia lo sci, e punta le sue forze sullo sport che riteneva in precedenza secondario, il tennis.
Con il trasferimento al tennis club più antico d’Italia a Bordighera e sotto l’ala di un esperto come Riccardo Piatti, inizia la sua carriera.
Il passaggio a professionista
A soli 14 anni, Sinner entra nel giro professionistico tennistico, e inizia una veloce salita verso le vette più alte.
I gradi che deve affrontare sono molti, ma la preparazione lo rende fiducioso.
Nel 2016 arriva il raggiungimento di un primo traguardo, grazie alla prima vittoria di un match da professionista alle Futures Croatia.
L’ascesa continua veloce, e nel 2018 raggiunge per la prima volta la classifica mondiale, conquistando il primo trofeo CTF.
Il miglioramento continuo non si sviluppa solo sul piano dei risultati, ma principalmente sul piano tecnico.
L’altezza e la velocità delle braccia rendono il suo rovescio a due mani un’arma letale sulle superfici. I 188 cm aiutano per un netto miglioramento nel servizio, spesso tirato oltre i 200 km/h.
Nonostante la grande tecnica sul campo, ciò che stupisce prima di tutto nel giovane italiano è la mentalità da vincente. L’approccio mentale, in qualunque sport, segna una parte fondamentale della propria carriera, tanto quanto le capacità tecniche. E su questo punto Sinner sembra già aver sviluppato una grande esperienza. La razionalità è il suo punto di forza, nulla viene per caso e tutto ciò che accade deve avere il secondo fine di imparare qualcosa di nuovo. Come dice lo stesso Jannik: “Quando perdo un set voglio subito capire il perché, sono i piccoli dettagli che fanno la differenza”.
Le continue migliorie portano il giovane tennista sempre più al centro dell’interesse mondiale, e nel 2019 sigla il record di più giovane trionfatore alle NextGen ATP Finals, torneo dedicato ai migliori U21 del mondo.
Il successo a Sofia
Partecipe ormai alla top class dei tennisti, Sinner inizia nel 2020 a partecipare ai più importanti ATP mondiali. E come d’abitudine, non aspetta molto per rendersi protagonista assoluto.
Prima si mette in mostra al Roland Garros, diventando il più giovane italiano a raggiungere i quarti di finale, sconfitto solo da Rafael Nadal.
Quindi arriva la gioia più grande a Sofia. I primi due turni del tabellone vengono superati senza troppi problemi. In semifinale Sinner si trova di fronte al numero 35 al mondo Mannarino. La sfida, difficile nelle previsioni, mostra l’incredibile maturità del 19enne. Le uniche difficoltà arrivano nel secondo set, ma la preparazione fisica e la freddezza di Jannik lo portano alla vittoria per 2 set a 0.
Tra lui e il titolo riamane solo più Pospisil. Per entrambi potrebbe essere il primo trofeo della carriera, ed è proprio qui che fuoriesce la superiorità tecnica e il maggior spirito combattivo dell’italiano che conquista al tie-break del terzo set la vittoria dell’ATP 250 di Sofia.
Vittoria storica per il giovane italiano, che entra di diritto nel panorama tennistico mondiale diventando il più giovane tennista ad aver vinto un ATP nell’era Open. Il successo permette inoltre a Sinner di iniziare già la scalata al ranking ATP, diventando 37° al mondo.
A suon di record e vittorie, Sinner sta portando una nuova ventata di ottimismo tra gli appassionati italiani, troppo spesso delusi in questi ultimi anni. La sua mentalità forte e decisa è la base che fa sperare di più, perché solo da una grande mentalità nasce un grande campione. La sua crescita esponenziale non è solo stata evidenziata nel nostro Paese, ma ciò che fa più effetto sono le parole arrivate dai grandi campioni di questo sport. Dai campioni attuali come Nadal e Federer, che definiscono il giovane come “un talento umile e spettacolare”, fino ai complimenti di una star del passato come Stan Smith.
Ma ciò che veramente conta è che Jannik è il primo a non esaltarsi per ciò che gli è accaduto.
Nonostante l’annata fantastica, che oltre a vantare una vittoria ATP, vanta dei guadagni vicini al milione, il ragazzo tiene la testa sulle spalle senza tradire mai un’emozione: “Ringrazio il mio team che mi supporta ogni giorno, dentro e fuori dal campo; andiamo avanti così, la strada è ancora lunga”.
La strada è ancora lunga e lo sa bene, ma questi primi passi non possono che unire un’intera nazione nella speranza di tornare a certi traguardi che ormai mancano da troppo tempo.