La Regione Lombardia cerca volontari per l’agricoltura. Alcune aziende agricole, a causa del covid-19, hanno bisogno di volontari che facciano il lavoro nei campi. Questo annuncio, pubblicato sulle pagine social della Regione, segue la richiesta di Gori, sindaco dem di Bergamo, di avere un decreto-flussi volto a far arrivare extracomunitari per il lavoro nei campi.
Il coronavirus ha creato e creerà gravissimi danni all’economia. Già sappiamo che ci sarà una fase di recessione, e vi avevamo raccontato la situazione in quest’articolo. L’agricoltura, settore di cui parlano le due proposte sopra citate, perderà gran parte della manodopera. La riduzione dei viaggi a livello mondiale, oltre alla difficoltà di garantire le misure di sicurezza, non farà arrivare lavoratori a sufficienza per far fronte al raccolto.
La soluzione dei politici lombardi – di destra e sinistra, senza distinzioni – è trovare degli schiavi. Gori lo dice apertamente, chiedendo degli extracomunitari. La Regione Lombardia, invece, li cerca come “volontari”. Tra le due, scelgo la dichiarazione di Gori: meglio sottopagati che non pagati. Forse.
La novità non è la scoperta delle forme di schiavismo nei campi, ma la facilità con cui viene ammesso. Anzi, ora viene proprio pubblicizzato. Probabilmente è questa la fotografia delle difficoltà in cui si trova il settore primario, che arriva ad annunciare apertamente le proprie indecenze. Ora che mancano gli schiavi stranieri, li si cerca fra gli ultimi in Italia. D’altronde, chi non vorrebbe raccogliere pomodori sotto il Sole per non guadagnare niente? O forse anche qui si paga in esperienza? Mi sento di escludere il pagamento in visibilità, a meno di un’improvvisa morte per insolazione, che faccia guadagnare qualche titolo di giornale. Inutile, a quel punto.
Una proposta talmente allettante che mi aspetto che compaiano frotte di volontari per l’agricoltura. Talmente allettante che il post è durato mezz’ora, prima di venir cancellato. Era troppo indecente anche per i padroni.