Con la graduale ripartenza dei vari sport in tutto il mondo, la NBA prepara il piano per ricominciare in sicurezza. Le date da cerchiare sono quelle del 22 e del 30 luglio, che segnano rispettivamente l’inizio delle amichevoli e il ritorno della stagione regolare.
La nuova formula per la ripartenza della NBA
Un finale di stagione ovviamente inedito data la situazione. La nuova formula prevede la presenza delle 22 squadre ancora in lotta per i Playoff, che si contenderanno un posto nelle 8 partite previste. Inoltre, per l’ottava e la nona classificate, nel caso in cui fossero particolarmente vicine (meno di 4 partite), sarà prevista una miniserie di play-in al meglio delle 3 gare.
Una volta stabilite le 16 squadre qualificate alla postseason, prenderanno il via i Playoff il 18 agosto, dritti fino alle Finals dal 20 settembre.
Ma le grandi novità non sono finite.
La “bolla di Orlando”
La ripresa della stagione avverrà nel Paese maggiormente colpito da questo virus. Per questo motivo che il Commissioner Adam Silver e la lega americana hanno organizzato il ritorno nel modo più sicuro possibile, creando la “bolla di Orlando”.
Per bolla si intende il luogo situato all’interno del Disneyworld di Orlando, Florida, che da pochi giorni contiene tutte le squadre che dovranno giocare e tutti i campi da gioco.
La bolla è isolata dall’esterno, in modo da ridurre al minimo i contatti con l’esterno.
Ovviamente la presenza di questo nuovo modo di organizzarsi ha scatenato commenti di ogni tipo e curiosità nello scoprire come realmente funziona.
Ripartenza NBA tra proteste e polemiche
La creazione del quartiere privato intanto ha portato alle casse della Lega un saldo da 150 milioni. Ovviamente soldi non rimborsabili tramite i biglietti venduti, data l’assenza dei tifosi.
Inoltre, sono sorte vari tipi di polemiche tra i giocatori stessi. Alcuni infatti non ripongono nei loro colleghi la fiducia necessaria, credendo che non saranno in grado di rimanere isolati all’interno, esponendosi quindi al rischio che comporta l’uscita.
Così la lega NBA ha permesso a tutti i giocatori di scegliere in modo autonomo se continuare la stagione, o rimanere fuori da questa situazione.
Molti hanno optato per la seconda scelta, principalmente per 2 motivi:
- Un gruppo di cestisti, tra cui Avery Bradley (guardia titolare dei Los Angeles Lakers), ha preferito non mettere a rischio la salute della sua famiglia, rimanendo a casa con loro.
- Altri ancora invece, come ad esempio Kyrie Irving, ritengono che il Paese stia vivendo una situazione storica importante con la rivolta della comunità nera, e il rifiuto a giocare è visto come simbolo della vicinanza al movimento.
Sulle orme di questo secondo motivo, la NBA non è indifferente al grande movimento ed ha cercato di sostenerlo a suo modo. Per questo, alla ripresa, ogni giocatore potrà scegliere di scrivere sul retro della sua canottiera un termine forte e significativo. Tra i termini ammessi sono presenti messaggi sociali come Black Lives Matter, Freedom, Equality e tanti altri.
L’organizzazione all’interno della bolla di Orlando
La bolla inoltre è sorvegliata costantemente. I giocatori sono provvisti di uno “smart ring”, che tiene sotto controllo il battito cardiaco, la temperatura corporea e la vicinanza tra le persone.
Ovviamente però sono presenti anche tutti i servizi che permettono agli “ospiti” della bolla di godere dei privilegi che erano abituati nella vita normale. È per questo presente un lounge per i giocatori, provvisto di tv, sala videogiochi, tavoli da ping pong e biliardo.
In più è disponibile un servizio concierge di lusso 24h. Questo consente ai presenti di partecipare ad un DJ set, vedere un film, andare al ristorante, fare una gita in barca o qualche altro sport.
Appena entrati nel quartiere, tramite i social media, i giocatori hanno subito mostrato come è la realtà interna. I dibattiti maggiori si sono scatenati riguardo il cibo, in quanto il cibo proposto a loro sembra quello offerto sugli aerei.
Nonostante tutte le precauzioni, la sicurezza non sarà mai al 100%. Per questo motivo la Lega ha già annunciato la possibilità di una seconda chiusura in caso di aumento sensibile dei casi.
La bolla, le nuove regole, il numero di partite ridotte e tutto il resto sta creando una vera e propria rivoluzione all’interno della Lega. Ciò ha inoltre comportato lo sviluppo di ampi dibattiti sul valore della vittoria. Per alcuni vincere un anello NBA in queste condizioni sarà meno significativo del normale, ma in realtà la situazione corrente sta creando molti problemi che vanno ad intaccare non solo la salute fisica, ma anche quella mentale di tutti. Per i giocatori e per lo staff sarà ancora più difficile allenarsi e giocare le partite, e per questo motivo la vittoria avrà lo stesso valore di sempre, se non addirittura di più.