Le ciliegie sono indubbiamente il frutto più caro. Ok, non c’è nessuna base scientifica dietro quasta affermazione. Mi baso unicamente sui luoghi comuni e su qualche meme visto su Facebook. Però, e questo è certo, sono costate care a Salvini.
Matteo Salvini e le mascherine
La prima brutta figura del leader della Lega – prima della settimana eh – avviene nello studio di Floris. Il conduttore di DiMartedì incalza Salvini mostrandogli alcune foto della inopportuna manifestazione del 2 giugno a Roma. Tutti vicini, tutti senza mascherina. Un tripudio di selfie, foto di gruppo, strette di mano e pacche sulle spalle. Tipo l’anno prima: solo che stavolta c’è il coronavirus.
La parte più alta della trasmissione si raggiunge quando Salvini, mentre annaspa fra le domande, scivola così:
Non posso togliermi la mascherina mentre parlo con una signora?
Floris, a quel punto, gli dice che no, non può, se non sta a un metro e mezzo di distanza. Ed è allora che il senatore si blocca con la mano in aria e dice:
Ah no?
Eh no, Matteo: sono le basi. Per questo la scena è diventata subito una perfetta base per i meme.
“Matteo contro tutti”
Lo studio della D’Urso non è mai stato l’epicentro del giornalismo italiano. E fin qui non ci sono dubbi. Qualche dubbio è venuto però quando hanno annunciato un duello storico, un “Salvini contro tutti”. Ci si immagina un confronto serrato fra il leader della Lega e tutti i suoi rivali di sinistra o di centro. Una lotta contro l’intero spettro politico. Tranne i fascisti, ovviamente: loro si stanno ancora picchiando al Circo Massimo.
E invece, somma delusione, ecco gli ospiti: Orietta Berti, Elenoire Casalegno, Fausto Leali, Costantino della Gherardesca, Riccardo Fogli. Nell’ordine: cantante, conduttrice ed ex modella, cantante, conduttore televisivo, cantante. Tra tutti, difficile scegliere chi abbia dato di più al nostro Paese.
Un duello facile, ma ci sta. D’altronde, non sono pochi i conduttori televisivi che da tempo strizzano l’occhio al leader della Lega. C’è Rai 2 che ormai è televisione di partito, Massimo Giletti che invita costantemente gli esponenti della destra (in cambio della poltrona da sindaco a Torino?) e la D’Urso che è sempre la D’Urso. Se c’è una cosa che l’ex vicepremier sa fare bene, è lavarsi l’immagine.
I bambini morti, Salvini e le ciliegie
Le ciliegie sono buonissime. E carissime, come dicevamo all’inizio dell’articolo. Perciò si capisce la voracità del senatore Salvini: trovarsi una cesta piena di ciliegie durante una conferenza è una fortuna irripetibile. Va colta al volo. Certo, si può curare un po’ di più l’immagine. Magari si può mangiare con più garbo, senza ingozzarsi, soprattutto perché il cesto era pieno, e ognuno aveva il suo cesto. Quindi sicuramente non sarebbe rimasto senza. Ma tant’è, se ci sono, giusto mangiarle, anche voracemente.
Però, e questo è criticabile, bisogna scegliere il momento opportuno. Si possono mangiare a inizio conferenza, o durante i saluti. O magari mentre Zaia racconta di come i cinesi mangino i topi vivi. O non so. Ma sicuramente non vanno mangiate mentre il presidente della Regione Veneto sta raccontando di come siano morti dei bambini in un reparto ospedaliero, a causa di una infezione respiratoria su cui si sta ancora indagando. Insomma, Salvini: buone le ciliegie, ma mangiarle mentre si parla di bambini morti può sembrare indelicato.
Anche quest’anno, quindi, arriva l’estate, e Salvini sembra accusare i colpi della stanchezza. D’altronde, tiene dei ritmi di lavoro impressionanti, da un comizio a una diretta Facebook: dev’essere stressante. Se a giugno mangia le ciliegie mentre si parla di bambini morti, sono curioso di vedere cosa si inventerà ad agosto. Papeete di nuovo?