Le differenze storiche tra le due Coree
Fino al 1910 le due Coree erano un’unica nazione sotto il controllo dell’impero del Giappone. Nell’agosto del ’45, verso la fine della guerra, la Russia dichiarò guerra al Giappone e invase il nord della Corea arrivando fino al 38° parallelo, su indicazione degli americani, lasciando a loro il resto della penisola.
Quando iniziò la Guerra Fredda, Stati Uniti e Unione Sovietica iniziarono a promuovere posizioni di autorità coreane in linea con la loro parte politica; il governo americano portò la questione alle Nazioni Unite che istituì nel 1947 la Commissione temporanea delle Nazioni Unite sulla Corea (UNTCOK). Nel sud vennero organizzate delle elezioni generali e nel 1948 fu fondata la Repubblica di Corea con presidente Syngman Rhee. Nel nord del Paese la Russia impedì alla commissione delle Nazioni Unite di operare e venne dichiarata la Repubblica popolare democratica di Corea, con Kim Il-sung come primo ministro.
Entrambi gli Stati rivendicavano il controllo dell’intera penisola. A metà del 1950 la Corea del Nord invase il sud e conquistò rapidamente la maggior parte del Paese. Le Nazioni Unite intervennero a sostegno della Corea del Sud, guidate dagli Stati Uniti, e avanzarono verso il nord. A cambiare nuovamente le sorti della guerra fu la Cina che aiutò la Corea del Nord. Gli scontri terminarono a metà del 1953 con un armistizio che ripristinò i confini precedenti tra le due Coree e vide la creazione di una zona demilitarizzata (ZDM), proprio al 38esimo parallelo, tra i due Stati.
La riunificazione delle Coree
Le tensioni tra i due Paesi si intensificarono nuovamente alla fine degli anni ’60 nella ZDM. Nei primi anni ’70 si riaprì il dialogo tra le due nazioni. Nel 1972 fu emanata la Dichiarazione congiunta Nord-Sud, che annunciava i tre principi della riunificazione:
- la riunificazione deve essere risolta in modo indipendente senza interferenze o affidamento su potenze straniere;
- deve essere realizzata in modo pacifico senza l’uso di forze armate l’una contro l’altra;
- la riunificazione trascende le differenze di ideologie e istituzioni per promuovere l’unificazione della Corea come gruppo etnico.
I rapporti tra le due nazioni furono altalenanti fino agli anni ’90 quando nel 1991 si stipulò un’accordo sulla riconciliazione, la non aggressione, gli scambi e la cooperazione e la dichiarazione congiunta della denuclearizzazione della penisola coreana.
La Corea del Nord dopo la Guerra Fredda
Con la fine della Guerra Fredda la Corea del Nord si trovò in una profonda crisi economica. I nordcoreani iniziarono a fuggire verso il sud e la riunificazione del paese sembrava immediata. Nel 1998, il presidente della Corea del Sud Kim Dae-jung annunciò una “Politica del Sole” nei confronti della Corea del Nord. Questo prevedeva un maggiore contatto politico e commerciale tra i due Paesi.
Questa collaborazione andò avanti fino al 2010 quando una corvetta sudcoreana fu affondata, causando 46 morti, da un siluro che si rivelò essere stato lanciato dai nordcoreani. Rincominciarono così gli scontri di artiglieria tra le due nazioni. In questo periodo la Corea del Nord condusse varie ricerche e test sugli armamenti nucleari.
I rapporti attuali fra Corea del Sud e Corea del Nord
I rapporti tra Corea del Sud e Corea del Nord continuarono ad essere altalenanti fino al 2017. In quell’anno Moon Jae-in vinse le elezioni a Presidente della Corea del Sud con la promessa di tornare alla Politica del sole. Le relazioni tra le due Coree sono andate migliorando negli ultimi anni con continui incontri positivi tra i due presidenti. Nel 2019 i due presidenti si incontrarono di nuovo, questa volta uniti dal presidente Trump, il quale attraversò brevemente il confine nord-coreano, diventando il primo presidente degli Stati Uniti a farlo, e accompagnò Kim nella parte sudcoreana della ZDM per incontrarsi con Moon.
Economie a confronto
L’economia della Corea del Sud
La Corea del sud è nota come una delle quattro tigri asiatiche. Per la sua posizione geografica e le caratteristiche del suo sistema produttivo costituisce un hub logistico e tecnologico di grande importanza strategica. La maggior parte degli investimenti sono rivolti ai settori industriali più avanzati, a sostegno di quelle imprese multinazionali con vocazione all’esportazione. Le esportazioni costituiscono infatti oltre il 50% del PIL della nazione. La Corea negli ultimi anni ha siglato vari accordi internazionali di libero scambio con l’Unione Europea, gli Stati Uniti, l’EFTA, il Cile, la Turchia, il Perù, Singapore, l’India, Cina, Colombia, Nuova Zelanda, Canada e Australia.
L’Italia è il terzo partner commerciale in Europa, dopo Germania e Regno Unito, per numero di investimenti in Corea del Sud. I principali settori delle esportazioni dall’Italia sono:
- macchinari e apparecchiature nca
- articoli in pelle e di abbigliamento
- prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici
- prodotti chimici
- apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche
- prodotti di metallurgia, computer, elettronica e ottica, apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi
- prodotti delle altre industrie manifatturiere, prodotti tessili e prodotti alimentari.
L’inflazione del paese è relativamente costante, anche lo sviluppo e la crescita sono in miglioramento da anni. La Corea del Sud inoltre è leader nell’industria dell’elettronica di qualità, delle biotecnologie, delle energie rinnovabili, nella robotica, nell’ITC, nelle biotecnologie. La forza lavoro coreana risulta infatti altamente qualificata, a seguito di grandi investimenti pubblici nell’educazione, ora il paese può vantare il 36% di lavoratori con un diploma di laurea. Un altro punto di forza è dovuto al fatto che la Corea del Sud abbia uno dei migliori sistemi infrastrutturali al mondo. Strutture come aeroporti, porti, autostrade e ferrovie ad alta velocità favoriscono l’export.
Negli ultimi anni tuttavia la crescita economica è nettamente rallentata. Questo è dovuto non solo alla crisi politica dovuta ai rapporti con la Corea del Nord, ma anche all’incertezza legata alla politica commerciale dell’amministrazione Trump. Altri fattori negativi sono dati dall’evoluzione demografica, dalla produttività in calo, forte indebitamento del settore famiglie e dalla frenata della domanda dei mercati emergenti (Cina e India).
L’economia della Corea del Nord
L’economia della Corea del Nord è completamente diversa da quella della sua vicina a sud. Essendo uno stato socialista l’iniziativa privata è proibita. Negli anni però si sono trovati alcuni espedienti per aggirare il problema e nell’ultimo periodo lo Stato non è più intervenuto negli affari delle compagnie “private”, che vengono anzi silenziosamente incoraggiate. Il progetto dell’attuale governo infatti sembra imporre al Paese una sorta di “capitalismo autoritario”, simile al modello che ha dati buoni risultati in altri Paesi asiatici. Secondo stime non ufficiali, tra il 30% e 50% dell’economia nordcoreana è composta dal settore “privato”. Tra queste imprese troviamo grosse aziende minerarie, di trasporto e raffinerie di petrolio. É in crescita anche il mercato immobiliare: nonostante la proprietà privata immobiliare sia vietata, il prezzo delle case è rappresentato dal “diritto di residenza”.
L’attuale governo ha anche varato un importante riforma per l’agricoltura. I campi sono di proprietà dello Stato, ma vengono dati in gestione ai coltivatori che possono trattenere una frazione del raccolto, tra il 30% e il 70%. Questo ha massimizzato la produzione, negli ultimi due anni i raccolti sono cresciuti tantissimo ed il Paese è ormai autosufficiente per quanto riguarda il cibo prodotto.
A causa della particolare politica le importazioni e le esportazioni del Paese sono limitate. Al primo posto tra le importazioni troviamo il petrolio raffinato, seguito dai tessuti a telaio in filati sintetici. Per quanto riguarda le esportazioni troviamo mattonelle di lignite e capi di abbigliamento. Sempre per lo stesso motivo gli investimenti esteri sono molto limitati. Difficili ma non impossibili, la maggior parte di questi proviene alla Corea del Sud e da organizzazioni coreano-giapponesi pro Corea del Nord.
Le differenze culturali fra Corea del Nord e Corea del Sud
Nonostante le due Coree siano sempre stati un unico Paese, la divisione degli ultimi 75 anni ha portato ad avere grandissime differenze culturali tra Corea del Nord e Corea del Sud. Non essendo possibile per tutti possedere una macchina in Corea del Nord, le enormi strade della capitale Pyongyang sono completamente vuote. Al contrario di quelle di Seul che sono ormai uguali a quelle delle grandi capitali mondiali, densamente popolate e con un traffico elevato.
L’istruzione nelle Coree
L’educazione in Corea del Sud è considerata estremamente importante. In media gli insegnanti sono pagati il 25% in più di quelli stranieri. In Corea del Nord invece la scuola è obbligatoria, ma dipende da una delle cinque classi sociali che determinano dove vivrai, in quali scuole potrai andare e probabilmente dove lavorerai. Per le classi sociali più basse l’apprendimento scolastico consiste per lo più in insegnamenti propagandistici.
Intrattenimento in Corea del Sud e Corea del Nord
Per quanto riguarda l’intrattenimento la Corea del Sud è leader in campi come le soap-opera, il K-Pop e gli E-sports e comunque i cittadini possono organizzare come vogliono il loro tempo libero. Questo non accade in Corea del Nord dove lo Stato organizza celebrazioni e eventi pubblici che quasi obbligano i cittadini a partecipare. L’intrattenimento in sé non esiste, o meglio, è tutto controllato dallo Stato e la maggior parte è propaganda. In Corea del Nord ci sono limitazioni anche nel vestire, nonostante grazie a Kim Jong-un ora le donne possano indossare i pantaloni, i jeans e i piercing sono ancora vietati; perfino i tagli di capelli devono essere tra quelli approvati dal governo.
Fuga dalla Corea del Nord
Ogni anno più di mille persone tentano la fuga dalla Corea del Nord verso la Corea del Sud attraverso la ZDM al 38° parallelo, o verso la Cina. Secondo Seul dalla fine della guerra nel 1953 oltre 30 mila nordcoreani sarebbero fuggiti dal Paese. Non molto tempo fa un soldato nordcoreano avrebbe oltrepassato il confine utilizzando la l’area di sicurezza comune JSA in zona Panmunjom. lì si trova una sorta di varco che rende possibile la fuga, anche se estremamente difficile.
La maggior parte delle persone però scelgono la Cina come meta di fuga perché confinando per 1420 km con la Corea del Nord rende più facile l’attraversamento. Molti scelgono proprio di attraversare il fiume Yalu, un confine naturale, che separa Pyongyang da Pechino.
Cosa succede ai disertori?
Se vengo presi mentre cercano di scappare le possibilità sono due: essere giustiziati o finire a vita in un campo di lavoro. Per quelli che riescono a fuggire c’è un problema: i familiari rimasti in Corea del Nord rischiano pesanti ritorsioni.
Chi è Kim Jong-un?
Kim Jong-un è il leader della Corea del Nord dal dicembre 2011, quando suo padre morì per un infarto. È il terzo figlio del “caro leader” Kim Jong-il e nipote del “grande leader” Kim Il-sung, fondatore del Paese. Attorno alla sua figura, come quella dei suoi familiare, c’è molto mistero. Per esempio la data del suo compleanno non è mai stata confermata in via ufficiale. Kim vanterebbe degli studi a Berna in un collegio svizzero, assieme alla sorella, registrati sotto falso nome e tenuti sotto continua sorveglianza.
A quanto risulta, conosce il tedesco, l’inglese e il francese e ha una grande passione per gli aerei e l’NBA. Infatti è molto amico con l’ex cestita Dennis Rodman. Il leader della Corea del Nord, secondo un pool di medici sudcoreani, che ha studiato foto e video, potrebbe soffrire di diabete cronico e altre malattie tipiche della famiglia Kim, come pressione alta, problemi cardiaci e gotta. Della sua vita privata non si sa molto: sarebbe sposato con Ri Sol-ju e avrebbero una figlia, Ju-ae.
Il turismo in Corea del Nord
Le modalità per entrare in Corea del Sud sono simili a quelle degli altri Stati. Il turismo in Corea del Nord è un po’ diverso, ma ai giorni d’oggi è facilmente possibile: si ottiene il visto in poco tempo, e un’agenzia turistica italiana provvede ad organizzare tutto il viaggio. In Corea del Nord attualmente si arriva solo da due posti: da Pechino e Vladivostok in Russia. Ci sono solo pochi voli al giorno. Arrivando a Pyongyang di notte si sorvola un Paese assolutamente buio ed anche arrivati nella capitale si capisce come il primo grosso problema nordcoreano sia l’approvvigionamento elettrico. Rimangono sempre accesi solo i principali monumenti del regime.
I turisti non possono mai girare liberamente, sono sempre scortati da una o due guardie, non possono scegliere l’albergo o il ristorante dove andare. C’è una certa flessibilità nel programma proposto, ma non è consentito mai allontanarsi da soli. La sera non si può uscire dall’albergo. Ovviamente non esiste internet e il telefono non funziona.
Il futuro della Corea del Nord
Nelle ultime settimane ci sono state molte speculazioni sulla morte del leader Kim Jong-un. Vista la sua salute cagionevole e la sua assenza, di oltre venti giorni, in molti, in tutto il mondo, hanno pensato che fosse venuto a mancare. Tutto ciò non è successo: il leader nordcoreano ha partecipato ad una cerimonia di inaugurazione di un impianto di fertilizzazione.
In molti però si sono chiesti: chi sarà il successore del leader quando non ci sarà più? Kim Yo-jong sarebbe la candidata più probabile. Si tratta della sorella di Kim Jong-un, nonostante sia appena quattro anni più giovane, ad oggi è considerata la seconda persona più potente della Corea del Nord. Il suo ruolo è quello di consigliera del leader e vicedirettrice del Dipartimento della propaganda, in un certo senso quindi la figura pubblica di Kim Jong-un è una sua creazione. La sua figura nel paese è molto importante e nonostante sia una giovane donna è la maggiore candidata per essere la prossima guida del paese.