Nella giornata di oggi, 16 maggio 2020, la ministra Azzolina ha presentato al pubblico le ordinanze del Ministero dell’Istruzione riguardo allo svolgimento dell’esame di maturità e della questione bocciature e rimandi.
L’anno scolastico 2019/2020, nel suo secondo quadrimestre, ha presentato difficoltà che in Italia non si vedeva dal dopoguerra. Vera innovazione, che cambierà anche in futuro la scuola, è l’arrivo dell’e-learning, di cui parleremo il 18 maggio in una live su Instagram (qui il link del canale di @wegather.it) con l’esperta del tech @fjonacakalli. Le scuole hanno dovuto usare strumenti nuovi, che hanno portato anche grandi opportunità. Tra le piattaforme utilizzabili per l’insegnamento online, ricordiamo anche DaScuola, sviluppata da WeStudents e adottata già in molte scuole.
Come detto, l’e-learning si è reso necessario per via della chiusura delle scuole. Lasciare a casa gli studenti è una decisione che la ministra rivendica con orgoglio, sottolineando le vite salvate grazie a questo provvedimento. I giovani, infatti, non sono soggetti a rischio, ma possono fare da vettori per il virus, portandolo a parenti più anziani, e quindi a rischio.
L’esame di maturità 2020
La ministra Azzolina, nel parlare dell’esame di maturità del 2020, ricorda l’importanza formativa dell’esame. Lei stessa, dice, lo ricorda come uno dei momenti più importanti della sua vita.
Le misure di sicurezza
Per questa ragione, l’esame di maturità si svolgerà in via presenziale, con rigide misure di sicurezza. Sarà obbligatorio l’uso della mascherina, e il candidato dovrà sedersi ad almeno due metri di distanza dai docenti. Solo quando sarà giunto alla sua postazione potrà togliersi la mascherina, e solo per la durata dell’esame. In questo modo potrà parlare senza ostacoli, lasciando però in sicurezza i docenti.
Rimane il problema dei presidenti di commissione, iscrittisi in pochi alle liste per la candidatura. Con un tono che suona di rimprovero, la ministra si dice sicura di riuscire a trovare presidenti a sufficienza prima dell’inizio degli esami.
Le modalità dell’esame
La valutazione si baserà per 60/100 sull’andamento scolastico negli ultimi tre anni di scuola superiore. I restanti 40/100 verranno attribuiti in base all’esame orale, che partirà da un elaborato scritto sulle materie di indirizzo, ossia quelle che sarebbero state oggetto della seconda prova. Chi lo meriterà potrà aspirare alla lode.
Inoltre, aggiunge la ministra, sebbene non sia scritto nell’ordinanza, “mi piacerebbe che durante il colloquio gli studenti, nell’ambito di cittadinanza e costituzione, abbiano la possibilità di parlare di come abbiano vissuto l’esperienza del coronavirus“.
Bocciati e rimandati
Laddove il consiglio di classe non ha elementi per valutare lo studente per una mancata frequenza nel primo periodo didattico. In questo caso è necessaria una decisione all’unanimità.
La scelta del ministero, riguardo alle bocciature, è di non lasciare indietro nessuno, cercando di “salvare” chi ha frequentato l’anno scolastico.
La seconda possibilità di non ammissione è per provvedimenti disciplinari gravi. Esclusi questi due casi, lo studente sarà ammesso all’anno successivo e dovrà recuperare
Il prossimo anno scolastico
Riguardo all’anno scolastico 2020/2021, la ministra dice che si stanno valutando diversi scenari, che verranno adottati a seconda dell’evoluzione dell’epidemie. Non si escludono gestioni diverse a seconda delle Regioni e delle aree di diffusione del coronavirus.
La ministra ribadisce che la data d’inizio delle lezioni “non deve essere confuso con il recupero degli apprendimenti che potrà esserci già dal primo settembre”.
Farò la sintesi delle diverse proposte che stanno arrivando, il nostro obiettivo è quello di riportare gli studenti a scuola. E sarà l’occasione per migliorare la scuola, non dico per avere la scuola dei miei sogni ma per migliorarla sì. Vogliamo immaginare una scuola aperta, nuova, non per forza chiusa in un edificio: per questo utilizzeremo di più tutti gli stake holders della scuola, cioè oltre agli enti locali le associazioni di volontariato che già collaborano con le istituzioni.
Il ministero dimostra quindi di voler usare l’epidemia come un’opportunità di rinnovare l’insegnamento, partendo dall’e-learning all’utilizzo di strutture diverse, come i musei.
Hai dubbi od osservazioni? Scrivici a [email protected]!