Notizia di ieri sera: Emmanuel Macron, presidente della Francia, proclamerà un nuovo lockdown da giovedì a mezzanotte. I provvedimenti concreti saranno annunciati oggi, mercoledì 28 ottobre, alle 20. I media francesi parlano tuttavia di un lockdown più lieve rispetto a quello di marzo, con scuole elementari e medie aperte e della durata di un mese.
L’obiettivo è chiaramente di riportare i contagi sotto una soglia controllabile, dato che i transalpini hanno già iniziato a rimandare le operazioni non urgenti. Le terapie intensive sono giunte a saturazione in molte zone del Paese, prima fra tutte la regione di Lione. I ricorverati per covid in Francia sono 17.784, con i casi che aumentano di più di 30mila unità al giorno. Il picco è stato raggiunto domenica, con 52mila nuovi casi in 24 ore.
Covid in Germania: Merkel apre a un lockdown
Dopo le dichiarazioni di dieci giorni fa, in cui pregava i cittadini tedeschi di stare a casa, Angela Merkel ha visto i contagi aumentare a dismisura nel Paese. I nuovi casi giornalieri sono infatti passati dai 5mila di dieci giorni fa ai quasi 15mila di ieri.
La situazione ha spinto la cancelliera a cercare nuove misure per limitare i contagi. Nulla di ufficiale finora, ma le bozze attualmente in circolo parlano di bar e pub chiusi, con il solo asporto possibile, così come teatri, cinema, piscine e palestre. Gli incontri personali saranno limitati e sarà possibile pernottare in albergo unicamente se con valide ragioni.
Dovrebbero invece rimanere aperti i parrucchieri, a differenza di centri estetici e centri massaggi. Aperte resteranno anche le scuole, seppure con nuovi protocolli.
Covid in Spagna: Sanchez dichiara lo stato di emergenza fino ad aprile
Il prolungamento dello stato di emergenza fino al 24 aprile, avvenuto quattro giorni fa, è stata la prima risposta del premier spagnolo Sanchez al picco di contagi. Va detto che in Spagna, dopo la repentina crescita di agosto, quando si superarono i 10mila casi, era riuscita bene o male a contenere l’aumento. Fino al 21 ottobre, infatti, i casi giornalieri rimanevano fra le 10 e le 13mila unità. Da una settimana, però, crescono nuovamente a dismisura, raggiungeno picchi di 18mila casi. Anche le morti preoccupano gli iberici, dati i 267 nuovi decessi di ieri.
In Spagna non si pensa però a un lockdown generale, ma a chiusure regionali. Attuamente stanno pensando di chiudere Andalusia, Madrid e Castilla y León, che hanno già chiesto un parere ai loro comitati tecnico-scientifici in vista del ponte di Ognissanti.
Il Regno Unito non riesce a contenere contagi e morti
In Inghilterra, Scozia, Galles e Irlanda del Nord i contagi aumentano di più di 20mila unità al giorno dal 20 ottobre. A preoccupare, però, è il dato dei decessi, 367 ieri.
Ad oggi, il sistema di chiusure nel Regno Unito funziona a livello regionale. Ci sono tre livelli:
- Allerta media, per le zone dove il tasso di contagio è relativamente basso. Sono consentiti raduni all’aperto e al chiuso con un massimo di sei persone, il coprifuoco alle 22 per ristoranti e pub, nonché distanziamento sociale e mascherine.
- Allerta alta, vige il divieto di visite nelle case e di socializzazione al chiuso in ristoranti e pub con membri di altre famiglie.
- Allerta molto alta, con la chiusura forzata di bar e pub, casino, palestre e centri scommesse. I ristoranti potrebbero rimanere aperti fino alle 22.
Questo sistema non convince però i medici, secondo un’indagine della Birtish Medical Association.
In Svezia tassi di morte altissimi rispetto a Norvegia e Finlandia
La Svezia, unico Paese a non aver mai imposto il lockdown, è attualmente alle prese con una seconda ondata. Ieri ha registrato 1.870 nuovi casi, numero più altro dall’inizio della pandemia.
Il modello svedese sembra aver fallito. Infatti, ad oggi, presenta 11.442 casi per milione di abitanti, con 585 morti sempre per milione di abitanti. Per dare un’idea, l’Italia ha visto 9.346 casi con 624 morti per milione di abitanti, ma il dato non è paragonabile date le radicali differenze nella densità di popolazione – e dove c’è più gente vicina ci sono più contagi.
Risulta più utile un paragone con gli altri Paesi scandinavi. La Norvegia ha subito 3.434 casi e 52 morti per milione di abitanti: un terzo dei casi e un decimo dei morti. La Finlandia 2.375 casi e 64 morti per milione di abitanti: anche qui, il confronto è desolante.
Il tracollo del Belgio di fronte al Covid
Il Belgio non riesce a contenere i contagi e i morti da coronavirus. Ieri ha registrato 13.571 nuovi casi e 139 morti in 24 ore. I numeri non sembrano consì disastrosi rispetto a Stati come Francia, Italia, Spagna e Regno Unito. Va però considerata la popolazione del Belgio: 11 milioni di abitanti, circa un sesto rispetto a quelli dell’Italia. Per dare un’idea, è come se ieri, in Italia, avessimo registrato 80mila nuovi casi in un giorno.
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