VOTO 10 ALLA MAGIA DEL BOLOGNA DI MIHALJOVIC
Una vittoria meritata dopo 50 minuti di completo dominio bresciano. Il Brescia di bomber Donnarumma e del baby Tonali parte col piede sull’acceleratore per fare felice la propria tifoseria alla prima giornata in casa nel massimo campionato ma si spegne dopo l’espulsione di uno sciagurato Dessena. Da lì in poi, il Bologna rinasce e segna 3 gol in meno di 25 minuti e poi tutti ad esultare sotto la stanza d’ospedale del proprio allenatore per una classifica da seconda della classe. DESTINO
VOTO 9 A DOMENICO BERARDI
Potrebbe essere il solito Domenico Berardi che parte forte ma poi appena i risultati non arrivano, perde tranquillità e con essa molta lucidità sotto porta. I dati sono incoraggianti, dopo la tripletta rifilata alla malcapitata Sampdoria ne segna altri due di cui il primo di rara bellezza con un potente mancino su punizione che sbatte sulla traversa per poi entrare in rete. La posizione di esterno destra nel 3-4-3 di De Zerbi potrebbe far rendere al meglio il giocatore che nell’anno dell’Europeo può ritagliarsi una possibile e insperata chiamata azzurra.
VOTO 8 AL PRIMO TEMPO DELLA ROMA
La difesa del Sassuolo non fa testo questa giornata ma le geometrie e le continue giocate in profondità della squadra di Fonseca potrebbero rendere finalmente divertente la squadra capitolina. Quattro gol tutti da giocatori diversi sono sinonimo di una squadra che gioca come un collettivo senza per forza lanciare la palla in avanti e sperare in Dzeko come negli ultimi due anni. E se inizieranno a mettere a posto la difesa che subisce troppi gol e non dà mai la sensazione di solidità, la Roma dopo la sfiducia iniziale potrebbe candidarsi seriamente ad un posto in Champions.
VOTO 7 AD UNA FIORENTINA CHE FINALMENTE CONVINCE
L’entusiasmo che si respirava ormai da un mese a Firenze doveva tradursi in una prova convincente della squadra di Montella che era ferma ancora zero punti in classifica. La squadra era quella più odiata e anche la più difficile da affrontare, la Juventus. La Fiorentina risponde presente giocando in maniera molto intensa con una nuova ala sinistra come Dalbert che rimpiazza i due esperimenti falliti in maniera abbastanza grossolana come Venuti contro il Napoli e Ranieri con il Genoa. L’unico neo è la mancanza di vittorie ormai da sette mesi che pesa come un macigno sulla testa di Montella e dei suoi ragazzi.
VOTO 6 AD UN MILAN CHE VINCE MA NON CONVINCE
Se si guarda la classifica il Diavolo si trova a sei punti in classifica con un solo gol subito ed ad un solo punto di distanza dalla Juventus. Se si va più a fondo però la squadra di Giampaolo ha affrontato nell’ordine Udinese, Brescia e Verona, non proprio gli avversari più insidiosi. Anche ieri la squadra, in superiorità numerica per 70 minuti fatica tremendamente a creare occasioni da gol e anzi deve ringraziare la scarsa mira di Verre e il palo per non pareggiare al Bentegodi che poteva già aprire la prima crisi stagionale. Piatek si è finalmente sbloccato e il Milan ha un assoluto bisogno che il proprio pistolero continui cosi perché la prossima settimana c’è il derby contro un Inter imbattuta e con il morale alle stelle.
VOTO 5 AD UNA LAZIO CHE NON VUOLE MAI SPICCARE IL VOLO
Dopo la vittoria convincente a Marassi e un derby giocato in maniera propositiva si aspettava una prova di maturità della Lazio che andava a Ferrara contro una SPAL che era ferma ancora a zero punti. La partenza sembra far presagire il meglio con un rigore trasformato da Immobile e almeno altre tre occasioni ma nel secondo la luce dei ragazzi di Simone Inzaghi si spegne e si palesano i limiti caratteriali di questa squadra che come ogni anno punta alla Champions ma con la percezione che non ci creda nemmeno lei…
VOTO 4 AD UN TORINO IRRICONOSCIBILE
Il Toro aveva l’occasione di rimanere in testa alla classifica insieme all’Inter a punteggio pieno e addirittura guardare dall’alto verso il basso i cugini bianconeri. La squadra di Mazzarri però, nel posticipo del lunedi sera contro una squadra in netta difficoltà come il Lecce di Liverani scende in campo senza piglio e con poca intensità. La pace forzata con N’Koulou aveva ridato serenità allo spogliatoio dopo il brutto doppio confronto di Europa League ma il Torino stasera ha poche scusanti ed è preoccupante come in casa subisca così tanti gol. Bisogna ritrovare di nuovo un giusto equilibrio perché quest’anno la lotta per l’Europa è ancora più complessa.
VOTO 3 ALLA SCIOCCHEZZA DI DE PAUL
Che il ragazzo argentino non fosse sereno si poteva intuire fin dalle prime giornate dove, restando in panchina, aspettava una chiamata dall’Inter o dalla Fiorentina. Finito il mercato, Rodrigo torna titolare in una partita che si faceva già proibitiva per la squadra di Tudor. Invece decide di tirarsi fuori dalla lotta colpendo con una manata Candreva a palla lontana che gli farà saltare almeno due giornate. In una squadra che ha bisogno di lui per accendere la luce là davanti la sua assenza sarà pesante, ma forse farà passare questa frustrazione ad un ragazzo che si meriterebbe di avere un’occasione in una grande squadra.
VOTO 2 ALLA MALEDIZIONE DI DOUGLAS COSTA
Sembrava un nuovo inizio, con un nuovo allenatore che gli dava fiducia, con delle nuove e più grandi ambizioni con la Juventus ma il destino di Douglas Costa sembra ormai legato ad una maledizione che lo colpisce appena sembra essere rinato. Le ottime prestazioni in pre-season, la solita prova convincente nel big match contro il Napoli avevano dato di nuovo entusiasmo ai tifosi bianconeri che per un anno si erano dimenticati del fulmine brasiliano. E invece questo destino è ritornato più puntuale che mai al 7° minuto della partita con la Fiorentina e i risultati degli esami non sono positivi, lesione muscolare di grado medio e almeno un mese e mezzo di stop. In bocca al lupo!
VOTO 1 ALLA SAMPDORIA E A DI FRANCESCO
0 punti, 9 gol subiti e 1 gol fatto. Questi sono i dati di una Sampdoria che ha iniziato come peggio non poteva. La partenza di Giampaolo ha certamente creato delle crepe nello spogliatoio e nel sistema di gioco ma sembra quasi che la bella realtà che era diventata l’anno scorso sia solo un lontano ricordo. Una squadra senza grinta, completamente scollegata in difesa (anche oggi Murillo disastroso) e con un attacco senza inventiva che era troppo ben abituato ad un Quagliarella formato super l’anno scorso. Bisogna ripartire presto perché è vero che siamo solo agli inizi ma trovarsi in un lotta-salvezza con lo spirito sbagliato potrebbe far ripensare ad un brutto ricordo chiamato Serie B.