Voto 10 – Al Cagliari in formato Champions, non europeo…
La squadra di Maran gioca in trasferta a Bergamo contro una squadra che l’ultima giornata in casa aveva fatto 7 gol alla malcapitata Udinese: ci sono tutti i presupposti per una sconfitta che si può accettare soprattutto dopo i buoni risultati delle ultime giornate. E invece, sbanca il “Fratelli d’Italia” con un solido due a zero grazie anche ad una superiorità numerica per 60 minuti che però non deve sminuire la prestazione della squadra sarda. Ora si trova in quarta posizione e sognare non costa nulla.
Voto 9 – Alle Romane finalmente costanti e vincenti
Da una parte la Roma che batte un Napoli in confusione completa e in ritiro fino a domenica prossima, dall’altra la Lazio che dopo 30 anni sfata il tabù Milan con la coppia gol Immobile – “Tucu” Correa. Entrambe infilano la terza vittoria consecutiva e lo fanno con due vittorie meritate: una difesa capitanata rispettivamente dal redivivo Smalling e dal soldato dalle mille battaglie Acerbi, e un attacco molto concreto creano un giusto mix vincente che le porta in zona Champions. Un plauso anche agli esperimenti vincenti di Fonseca che, in emergenza, mette a centrocampo Mancini che allo stesso tempo difende in maniera ordinata e sa pure smistare molto bene il pallone.
Voto 8 – Alla linea verde Castrovilli e Zaniolo
I due azzurini continuano a segnare e non si fermano più. Il giovane centrocampista, ex Cremonese, continua a stupire per scelta di tempo negli inserimenti e freddezza sotto porta e ha convinto a suon di prestazioni Montella a preferirlo al più esperto Benassi; mentre l’ormai “veterano” romanista segna il suo terzo gol in altrettante partite consecutive e guida alla vittoria la sua Roma con un mancino imprendibile che si infila sotto il sette. Una chiamata ad Euro 2020 per quest’ultimo può essere una dolce ma nemmeno così inaspettata sorpresa ma occhio all’aspetto comportamentale tanto caro al mister Mancini.
Voto 7 – All’Inter che non muore mai
Dopo lo sfogo di Antonio Conte riguardo alla rosa molto corta e alle 8 partite in meno di 21 giorni, l’Inter non molla la presa e ritorna da Bologna con tre punti d’oro soprattutto alla luce della prestazione della squadra. Un Inter stanca e priva di idee nei primi sessanta minuti, dopo il gol di Soriano su incertezza di Handanovic, la ribalta grazie al solito Lukaku, prima rapinatore d’aria e poi freddo dal dischetto. Questo potrebbe essere un chiaro segnale per un futuro duello molto acceso con la Juventus per lo Scudetto perché queste partite spesso le perdi mentre negli anni giusti le vinci grazie anche ad un po’ di fortuna.
Voto 6 alla vittoria scaccia-crisi della Sampdoria
Quagliarella continuerà a non segnare, la squadra continuerà a non esprimere un bel gioco, ma finalmente Ranieri strappa i primi tre punti della sua gestione in casa di una sua diretta concorrente e si porta a sole due lunghezze dal quart’ultimo posto. Il gol in pieno recupero di Caprari dopo il gol nel finale di Ramirez di mercoledì scorso sono segnali di una squadra che non molla mai e potrebbero riaccendere, in un ambiente che l’anno scorso festeggiava il capocannoniere della Serie A, l’entusiasmo che la Sampdoria merita.
Voto 5 – Al Lecce che non riesce a chiudere le partite
La squadra di Liverani non perde da quattro giornate ma fa una fatica tremenda a chiudere le partite. Dopo il gol di Ramirez mercoledì al 94° minuto arriva quello di Berardi al 85° e da una parte è vero il pareggio che dà fiducia all’ambiente in una lotta retrocessione più incerta che mai ma dall’altra fa riflettere per i quattro punti persi che potranno poi gridare vendetta a maggio quando si tireranno le somme.
Voto 4 – Alla situazione preoccupante di Milan e Torino
La prima perde una partita in casa con una diretta concorrente per l’obiettivo stagionale (ormai sfumato?) chiamato Champions, la seconda perde il derby, terza sconfitta nelle ultime cinque, mettendo perlomeno la grinta ma dimostrando un gioco che non so nemmeno se può essere chiamato così. Entrambe soffrono tremendamente la mancanza di un regista perché né Biglia né Rincon possono dare ritmo e velocità alla manovra. Pioli non convince, Mazzari è confermato senza risultati, pensare che entrambi riescano a mangiare il panettone oggi come oggi è pura fantasia.
Voto 3 – Alla Spal, lontano parente di quella ammirata l’anno scorso
La squadra di Semplici dopo la nefasta sconfitta in casa con la Sampdoria si trova in fondo alla classifica di Serie A e ha perso già otto delle undici partite di questo campionato. Quest’anno si fanno sentire le assenze di Lazzari (passato alla Lazio in estate) e Fares (infortunato fino a febbraio) che davano imprevedibilità e intensità alla squadra ferrarese. Fatica tremendamente anche l’attacco che è ancora fermo a sette reti, troppo poco per pensare di potersi salvare e ora la panchina di Semplici, riconfermatissimo ad inizio stagione inizia a traballare.
Voto 2 – Al Brescia dell’ex Corini
Il presidente Cellino, che era partito pieno di entusiasmo dopo gli acquisti in extremis di Balotelli e dell’esperto Romulo, miete la sua prima vittima all’undicesima giornata dopo la terza sconfitta consecutiva e la quarta in cinque partite. Via Corini e pronti con Grosso che nella sua carriera di allenatore ha convinto solo in parte lasciando un po’ di curiosità e preoccupazione negli occhi dei tifosi bresciani. Forza Fabio!
Voto 1 – Ai soliti Buu razzisti negli stadi
Ormai sembra di ripetere sempre la stessa storia e non se ne può più. La prima partita sospesa dell’undicesima giornata era stata già quella del sabato alle tre dove all’Olimpico di Roma, dopo i numerosi cori contro Napoli, l’arbitro Rocchi era stato costretto a interrompere il match. Nemmeno 24 ore dopo, al Bentegodi di Verona arrivano i Buu razzisti a Mario Balotelli che in un primo momento lascia il campo. Le conseguenze di tutto ciò sono “solo” un’ammenda al Verona e un richiamo dello speaker a Roma che fanno pensare agli slogan “No to racism” come una grande e inutile situazione ipocrita. Basta!