Una tra le più grandi piattaforme di messaggistica istantanea mondiale è Telegram. In Italia, naturalmente, la pedo-pornografia è un reato punibile fino ai 12 anni e con una multa che può arrivare ai 240mila euro. Su Telegram, in alcuni gruppi, girano alcuni contenuti sconcertanti. I canali in questione si chiamano “stupro tua sorella” e “stupro tua sorella 2.0” , nomi che lasciano poco spazio alla fantasia. Gruppi del genere vantano ben 43mila iscritti. E’ un enorme chat accessibile a tutti, dove “uomini” si scambiano foto delle ex fidanzate, mogli e addirittura ragazze minorenni. Lo scopo è poter soddisfare i propri impulsi sessuali. Queste donne naturalmente non hanno dato il loro consenso e finiscono per venire umiliate pubblicamente.
Ma non girano solo foto, ci sono anche video di atti erotici e sessuali. Tutto questo mondo virtuale è circondato da commenti offensivi e fantasie collettive di stupro. Cioè migliaia di persone scrivono le loro fantasie di stupro collettivo, dove descrivono accuratamente le loro azioni. Questi gesti oltre che disgustosi sono anche pericolosi per le vittime, perché qualcuno potrebbe voler realizzare la propria fantasia, arrivando a violentare la protagonista della sua fantasia. Le persone che scambiano contenuti pornografici su internet commettono anche un’altro reato, il revenge porn, e anche per questo si finisce in carcere.
Ma il vero problema è culturale, questa è la realtà in cui viviamo. Una realtà che umilia le donne mostrando il loro corpo come trofeo, rendendolo un oggetto. Questi gruppi Telegram non sono solo disgustosi, rappresentano anche una violazione dei diritti umani. C’è poi chi sostiene che la colpa sarebbe della ragazza in questione, perché sapendo dei possibili pericoli non dovrebbe mandare foto “provocanti”. Quindi, le donne, dovrebbero avere più pudore o dignità se non vogliono essere trattate come oggetti. Queste stesse persone pensano che sia giusto dire che se una ragazza cammina per strada con una minigonna e viene stuprata avrebbe dovuto aspettarselo.
Alessandra Musarra, uccisa il 7 marzo dell’anno scorso, avrebbe dovuto avere più pudore e dignità, perché se il ragazzo era geloso, lei avrebbe dovuto rispettare le sue regole. E Lorena? La studentessa uccisa qualche giorno fa a Fiumedinisi. Anche lei sarebbe dovuta stare più attenta. I titolari di questi reati, però, sono anche molti minorenni che mandano foto e video non consapevoli dell’atto vile che stanno facendo. In ciò che fanno vedono solo una foto, non capiscono che dietro c’è una ragazza che riporterà gravi ripercussioni. Andando ad approfondire, Telegram ci regala alcune “perle di saggezza”. Alcuni ragazzi scrivono: <<uscite le minorenni>>, <<mi fa salire il pedofilo>>, <<le femmine sono soltanto carne da stuprare, da sbattere in rete punto e basta>> e ultimo ma non meno importante <<raga, avete video di qualche stupro?>>. Queste sono soltanto alcune delle frasi che girano in Italia su questi social.
E’ inutile dire frasi scontate quando a nessuno sembra che importi veramente. L’intera società deve capire che non possiamo mollare, tutti devono continuare a lottare per la liberazione di ogni donna nel mondo. E non solo per le donne, ma per anche tutti quegli uomini che rispettano e amano la propria moglie e le proprie figlie. Non possiamo permettere che le donne per paura si isolino, dobbiamo combattere il patriarcato tutti insieme. Lottando per le persone che amiamo.
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