Per non dimenticare.
Nessuno si sente in dovere di rischiare la propria vita per salvarne un’altra; viviamo in un millennio all’insegna dell’egoismo, dove ciò che accade al prossimo non ci interessa perché appare distante da noi.
Eppure, nel corso della storia, non è sempre stato così.
Nonostante la malvagità degli uomini sia stata vergognosa, la altrettante bontà dimostrata da altri non è venuta a mancare.
E’ il caso di ricordare il primario dell’Ospedale Fatebene Fratelli di Roma. A questo è stato conferito il titolo di Giusto fra le Nazioni di Israele per aver contribuito al salvataggio di milioni di ebrei, dopo aver diagnosticato a quest’ultimi una finta malattia infettiva, il MORBO K.
Borromeo, aiutato anche da altri medici, si adoperò per ricoverare il maggior numero di persone, destinando un reparto di isolamento destinato agli ammalati di questa patologia, persuadendo anche le guardie tedesca a non avvicinarsi per non essere contagiati.
Il primario, compilando dei certificati di morte fittizi, cedeva agli ebrei dei nuovi documenti, in modo tale che potessero fuggire dalle persecuzioni dei nazifascisti.
Al dottor Borromeo sono stati insigniti molti titoli per l’azione da lui compiuta, in quanto ha ottenuto la onorificenza riservata ai non ebrei che si sono adoperati rischiando la loro vita al fine di salvare anche un solo ebreo.
Appare un’ideologia molto lontana dalla nostra. Eppure, come cittadini del mondo, dovremmo mobilitarci a cambiare le cose e ad agire tutti come il Dottor Borromeo. Egli, seppur consapevole di star rischiando la propria vita, ha preferito continuare nelle sue gesta.