Chi è Massimo Pericolo?
“Scialla semper” è il titolo che il giovane rapper italiano Massimo Pericolo ha dato al suo inedito disco. Con il singolo “7 miliardi”, prodotto da Crookers e Nick Sarno e uscito il 22 gennaio del 2019, Massimo inizia la sua scalata al successo, ottenendo una grande notorietà tra i giovani.
I pezzi del rapper sono caratterizzati da una scrittura cruda ed aggressiva che mira ad esprimere tutto il suo rancore. Infatti in un’intervista lui stesso lo conferma dicendo: “ Mi piacciono le cose d’ impatto con un linguaggio semplice e diretto. Per me è importante quello che dici, non mi frega tanto del resto”.
I suoi brani graffianti, ruvidi, e per nulla melodici, parlano quasi da soli e ci raccontano un ragazzo distrutto e sconfortato dalla vita che lo ha sottoposto, troppo presto, a prove difficili e a questioni più grandi di lui. Massimo allora decide di sfogarsi e volersi mettere di nuovo in gioco, dandosi un’altra possibilità. Trova conforto nella scrittura e nel rap con cui racconta la sua storia.
Le tematiche affrontate nelle sue canzoni sono molte ma sempre le stesse: lo spaccio di droga, l’amicizia, la famiglia, la povertà, e la diffidenza verso lo Stato Italiano.
Massimo ne parla usando frasi taglienti e continue provocazioni.
La sfiducia nello Stato
Spesso nei testi del rapper emerge il tema della sfiducia nelle istituzioni politiche e a volte anche l’odio verso le forze dell’ordine. Lo stesso Massimo lo dichiara quando nella scena iniziale del video di “7 miliardi” brucia la scheda elettorale.
Oggi lo scettismo nei confronti dello Stato Italiano dilaga tra le nuove generazioni, deluse da fatti accaduti in passato e che accadono anche nel presente. Sono sempre di più le persone che si rifiutano di votare. Un italiano su due afferma che i partiti non servano alla democrazia che al contrario potrebbe funzionare da sola.
Massimo Pericolo si fa quindi da portavoce per tutti questi ragazzi delusi e che sentono la mancanza di sicurezza e di appoggio da parte dello Stato.
Il motivo di questo deriva dalla consapevolezza del fenomeno della corruzione, che si oppone alla meritocrazia, che quindi crea ingiustizia. Questo fa arrabbiare i giovani ai quali si da piccoli viene ben inculcato che solo con il duro lavoro si ottengono i risultati.
I problemi dello Stato
Massimo ne parla, nella canzone intitolata “Ramen Girl”: “Compra un carabiniere se vuoi vendere l’hashish”. Dicendo così ci racconta esperienze vissute forse mentre era in carcere.
Infatti la corruzione è un problema reale dimostrato anche da molte indagini statistiche.
L’ ANAC (Autorità Nazionale Anticorruzione) da 2016 al 2019 ha lavorato ad un ambizioso progetto, che puntava all’individuazione del rischio di corruzione nella Pubblica amministrazione, analizzando i provvedimenti dell’Autorità giudiziaria.
Durante questo triennio si registrano in media un’esecuzione di arresti ogni dieci giorni circa, e uno a settimana i casi di corruzione scoperti tra le magistrature. Spiccano numericamente: la Sicilia (con quasi il 20% del totale, cioè pari ai casi verificatisi in tutta la parte settentrionale della penisola), il Lazio, la Campania, la Puglia, e la Calabria.
Invece secondo altre indagini condotte dall’ISTAT (Istituto Nazionale di Statistica) si stima che il 7,9% delle famiglie (2,7% negli ultimi tre anni) nel corso della vita sia stato coinvolto in eventi corruttivi.
La corruzione risalta in primo luogo nell’ambito lavorativo, soprattutto nei concorsi o nel caso di avvio di un’attività lavorativa. A seguire quella tra le famiglie coinvolte in cause giudiziarie e, in situazioni che non rientrano formalmente come corruzione, si stima che al 9,7% di esse, cioè ben più di 2 milioni, sia stato chiesto di fare una visita a pagamento prima di accedere al servizio pubblico, per essere curati. In ultimo in vari casi da parte delle forze dell’ordine nel settore dell’istruzione.
Corruzione e denaro
La contropartita più frequente è il denaro, seguono nomine, trattamenti privilegiati e prestazioni sessuali. Inoltre quasi 2 milioni dei residenti tra i 18 e gli 80 anni hanno ricevuto offerte di denaro in cambio di voto alle elezioni amministrative, politiche o europee.
Ma la corruzione non si trova solo nelle istituzioni, ormai, come ci dice anche Massimo Pericolo tra le righe, ne sono vittime anche la nostra società e la nostra cultura; si tratta ormai di un fatto quotidiano.