L’incursione dei fascisti al liceo d’Azeglio di Torino non era imprevedibile, a dire il vero. Le ragioni sono di due tipi: recenti e meno recenti.
Le ragioni recenti risalgono a un paio di settimane fa, quando un gruppo di appartenenti a un’associazione sedicente fascista hanno pensato di fare volantinaggio in via Parini 8. Neanche a dirlo, sono stati prontamente respinti. Si sono ripresentati qualche giorno dopo, più forti nel numero, in tipico stile fascista. Questa volta la risposta degli studenti è stata una manifestazione antifascista, davanti al liceo stesso.
Le ragioni meno recenti appartengono invece al periodo di oppressione fascista, quando il d’Azeglio ottenne quella fama di scuola antifascista che tuttora non l’abbandona. Fra i corridoi del d’Azeglio, in quegli anni, passarono Augusto Monti, Vittorio Foa, Cesare Pavese, Leone Ginzburg, Guido Seborga, Massimo Mila, Gian Carlo Pajetta, e tanti altri.
Bisogna ammettere che venire attaccati per la propria fama di antifascisti è fonte di orgoglio. Tuttavia questo non rende accettabile quanto avvenuto nella notte.
Un gruppo di fascisti, approfittando delle ore di buio – esattamente come i ratti – ha tappezzato i muri della scuola con dei manifesti. Purtroppo, però, i muri non sono stati le uniche vittime di questi coraggiosi. Infatti, anche le pietre d’inciampo sono state vandalizzate, con graffi e adesivi. Le pietre d’inciampo sono piccoli tasselli di ottone, inseriti nel marciapiede, su cui sono scritti i nomi delle vittime del fascismo, nei luoghi dove queste vivevano o dove sono state arrestate per essere deportate.
Questo video mostra le condizioni della scuola stamattina. Vedremo quale sarà la reazione della scuola e degli studenti all’ennesimo vile attacco. Senza dubbio sarà una risposta forte, soprattutto in un’Italia dove politica, giustizia e giornalismo si mostrano tolleranti con gli intolleranti.
Finché le porte di via Parini 8 saranno aperte, per i fascisti non ci sarà spazio. O magari verranno fatti sedere fra i banchi, a capire cos’è stato davvero il fascismo.