Sarà capitato a chiunque nella propria vita di essere etichettato, veniamo continuamente giudicati: “sei strano”, “sei noioso”, “sei antipatico” e via dicendo.
Ultimamente è capitato anche a me diverse volte, non che prima non capitasse, ma nell’ultimo periodo ho iniziato a farci caso, e da lì mi è sorta la domanda: “Siamo prodotti su degli scaffali?”.
La domanda sembra inizialmente senza senso, ma con un po’ di spiegazione si riesce a capire la metafora: proprio come i prodotti al supermercato veniamo catalogati e messi in grandi contenitori, come se fossimo oggetti senza anima e non persone.
Da lì mi sono chiesta, ancora una volta, se fosse giusto e perché alcuni di noi abbiano questo irrefrenabile bisogno di dover sempre dare degli aggettivi alle persone che incontrano e che cosa li spinga a farlo.
Tutto parte dal pregiudizio?
Così come scrive il famoso psicologo americano Allport nel suo libro di psicologia sociale “The Nature of Prejudice” :
Un pregiudizio è un giudizio anticipato rispetto alla valutazione dei fatti. Atteggiamento sfavorevole od ostile che presenta caratteri di superficilità, indebita generalizzazione e rigidità, implicando un rifiuto di mettere in dubbio la fondatezza dell’atteggiamento stesso e la persistenza a verificarne la consistenza e la coerenza.
Proprio come ci spiega Allport, i pregiudizi sono giudizi anticipati rispetto alla valutazione dei fatti, in questo caso non si tratta di “fatti”, essendo che stiamo parlando di persone, bensì si tratta di giudicare senza prima conoscere un’anima. Non che sia giusto giudicare in generale.
Ma perché succede?
Viviamo in un mondo dove tutti vogliono essere qualcuno, tranne che loro stessi, forse perché neanche loro sanno in realtà chi siano veramente. Davvero dovremmo seguire i consigli di chi vive nel gregge omologato alla massa? O vogliamo uscire dal guscio seguendo il nostro percorso?
A queste persone fa paura il non essere parte di un gruppo, perché senza la loro bella etichetta addosso non sarebbero nessuno. Ma chi verrà ricordato? Una persona X qualunque che segue la massa e fa ciò che fanno tutti, o chi esce fuori dagli schemi ed innova, inventa ed è unico in tutto il suo vivere?
Nonostante le persone continuino a darci attributi, talvolta anche ferendoci, la vera chiave è ignorarli, perché nel corso della nostra vita avremo sempre qualcuno che ci dovrà dire per personale bisogno come siamo e come dovremmo essere, senza però sapere il motivo di quel determinato comportamento o il perché stiamo mostrando esclusivamente una parte di noi.
Per concludere, impariamo ad ascoltare solo noi stessi, dato che siamo gli unici a conoscerci veramente e freghiamocene di cosa la gente ha da dire sul nostro conto, dal momento che non siamo le merendine nello scaffale della corsia sette e non abbiamo bisogno di qualcuno che ci riponga sulle mensole del proprio reparto.