Imprenditore, genio informatico e fondatore di Apple: Steve Jobs è stato anche un imprenditore e un genio informatico che ha rivoluzionato il nostro modo di concepire la realtà, oltre a cambiare la nostra vita e migliorare il mondo.
Lasciò l’Università di Stanford dopo aver frequentato un corso di calligrafia che gli permise, successivamente, di avere dei computer con la tipografia personalizzata, rendendo di fatto il Mac non soltanto una straordinaria invenzione, ma anche uno strumento dalle particolari rarità.
All’età di 30 anni è stato licenziato dalla stessa azienda che aveva fondato, Apple. Ciò gli consentì di entrare in uno dei periodi più creativi della sua vita, portandolo a fondare – con enorme successo, aggiungo – NeXT e Pixar.
A volte la vita ci colpisce proprio sulla testa, come con un mattone. Dobbiamo essere capaci quindi di rialzarci, e proseguire per il nostro cammino, facendo quello che amiamo. Così fece Steve Jobs una volta tornato, in seguito, alla Apple.
Da lì l’idea di lanciare l’iMac, nel 1998, con un impatto visivo rivoluzionario e, due anni dopo, il primo iBook cioè il primo pc portatile.
Ma la vera rivoluzione si ebbe nel 2003 con il lancio di un innovativo lettore digitale, l’iPod. Due anni dopo un ulteriore perfezionamento, con l’iShuffle, privo di display.
Sulle orme di queste grandi invenzioni si ebbero, qualche anno a seguire, anche l’iPhone e l’iPad. Scoperte che ci permettono di avere strumenti dal design unico, dallo stile rivoluzionario e che ci permettono di collegarci a vicenda, facendoci vivere un’esperienza unica e indimenticabile.
“Apple ha fatto centro pensando ad un modello di sovvenzione insieme agli operatori mobile. La gente non era disposta a spendere 6-700 dollari per uno smartphone, ma avrebbe accettato di pagare mensilmente insieme a piani tariffari pensati ad-hoc. Apple ha vinto lì la sfida con la concorrenza.” Ha dichiarato infatti l’ex CEO di Apple, Steve Ballmer.
L’iPhone è stato il primo smartphone. Esistevano i computer palmari e i cellulari: Apple ha unito le due cose con il primo iPhone. Da lì i cellulari tradizionali sono diventati improvvisamente obsoleti, da lì possiamo dire che ebbe inizio l’epoca degli smartphone.
Grazie all’iPhone sono nati colossi come Facebook, piattaforme innovative come Airbnb e Uber, giochi e servizi di ogni genere.
Dati alla mano, Apple ha venduto 1 miliardo e mezzo di iPhone, e oggi in Borsa vale oltre 800 miliardi di dollari, ben otto volte più del 2007. Un successo su scala mondiale, ma anche un’arma a doppio taglio per l’azienda di Cupertino, che dall’iPhone dipende per due terzi del fatturato e fa fatica a introdurre innovazioni tecnologiche a ogni generazione.
«L’iPhone è una parte essenziale delle nostre vite e oggi più che mai ridefinisce il modo in cui comunichiamo, lavoriamo, viviamo e il tempo libero. Abbiamo appena cominciato – ha detto l’attuale Ceo di Apple, Tim Cook – il meglio deve ancora arrivare».
La storia di Steve Jobs ci insegna che l’unico modo per essere veramente soddisfatti è fare quello che pensiamo sia il lavoro migliore per noi. E l’unico modo per fare il lavoro migliore è quello di amare quello che facciamo. Se non lo abbiamo ancora trovato, continuiamo a cercare.
Soltanto così non lavoreremo neppure un giorno in vita nostra.