Il presidente americano Donald Trump, ad inizio agosto, ha firmato un ordine esecutivo che obbliga la società cinese ByteDance a vendere le attività americane di TikTok negli Stati Uniti. La popolare app che negli Stati Uniti conta più di 100 milioni di utenti attivi permette di realizzare video divertenti e creativi di breve durata che spaziano da un tema all’altro. L’applicazione era finita nel mirino del Presidente perché accusata di minacciare la sicurezza nazionale americana: secondo la Casa Bianca, infatti, i dati degli utenti sarebbero utilizzati dal governo cinese a fini di spionaggio. Anche Anonymous ha caldamente consigliato agli utenti di cancellare immediatamente TikTok, per lo stesso motivo.
Le strategie per bloccare TikTok
Già a fine giugno, l’India, che equivaleva ad un terzo degli utenti dell’app, aveva deciso di bannare TikTok e altre 58 app cinesi in tutto il Paese: anche secondo il governo di New Delhi mettevano a rischio la sicurezza nazionale, ma la decisione deve essere guardata anche nell’ambito delle tensioni militari che scorrono sul confine tra Cina e India. Se ufficializzato, il blocco dell’app potrebbe avvenire in più modi: si ordinerebbe a Apple e Google di eliminare l’applicazione dai propri store, e per farlo bisognerebbe aggiungere la società proprietaria di TikTok, ByteDance, alla lista nera del Dipartimento del Commercio di aziende con cui gli americani non possono collaborare, come già successo con Huawei.
Questo eviterebbe nuovi download, mentre per quelli già effettuati la strategia potrebbe essere di bloccare nuovi aggiornamenti. L’ipotesi più semplice invece sarebbe quella di intervenire sui provider locali, chiedendo loro di bloccare l’accesso al server di TikTok e dunque oscurando i video caricati. Quest’ultima è la strada scelta ad esempio dall’India.
Cosa prevede il nuovo accordo?
Trump aveva dato fino al 15 settembre per trovare un accordo ed era spuntata l’ipotesi di acquisto da parte di Microsoft. L’accordo non era stato raggiunto e la deadline è slittata al 27 settembre in seguito a nuove trattative.
Ora c’è la possibilità di un nuovo accordo con Oracle-Walmart, che dovrebbe entrare in TikTok con una partecipazione del 20% del capitale, con quote azionarie rispettivamente del 12,5% e 7,5%. In questo modo si consentirà di sottrarre il controllo della società e la gestione dei dati che riguardano i cittadini statunitensi alle autorità di Pechino. Il presidente ha espresso la sua approvazione per il possibile accordo via Twitter, dicendo: «Penso che sarà un affare fantastico, ho dato la mia benedizione all’accordo».
I nuovi divieti imposti dalla Cina
Nel frattempo la Cina non è rimasta a guardare. Il 19 agosto ha iniziato una nuova policy contro le aziende americane che prevede: il divieto all’import e all’export, il blocco degli investimenti, restrizioni nei permessi di residenza e nei visti per gli executive delle corporazioni Usa presenti nell’elenco. La lista nera delle società bandite conterrebbe 15 aziende, ma non è ancora stata volutamente divulgata dal governo cinese.
Questo divieto potrebbe essere davvero pesante per le aziende made in Usa: Apple lo scorso anno ha venduto 44 miliardi di dollari di prodotti di elettronica di consumo sul mercato cinese, che vale un quinto del suo giro di affari globale. In Cina, inoltre, la casa della mela morsicata produce gran parte dei suoi apparati elettronici. Lo stop ad Apple creerebbe conseguenze pesanti a tutta la supply chain, danneggiando anche centinaia di migliaia di lavoratori cinesi impegnati negli stabilimenti dei fornitori e dei subfornitori di Apple. Anche altre grandi società come Qualcom, Cisco, Boeing e FedEx sarebbero nel mirino cinese. In meno di una settimana sapremo se il nuovo accordo sarà andato in porto o se milioni di americani dovranno rinunciare all’app.